CONTROLLORI DI VOLO VENEZIA «Chiediamo a gran voce che vi sia un cambio

CONTROLLORI DI VOLO VENEZIA «Chiediamo a gran voce che vi sia un cambio
CONTROLLORI DI VOLOVENEZIA «Chiediamo a gran voce che vi sia un cambio di strategia da parte di Enav, che gli avvicinamenti di Verona e Venezia restino in Veneto e che il centro...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
CONTROLLORI DI VOLO
VENEZIA «Chiediamo a gran voce che vi sia un cambio di strategia da parte di Enav, che gli avvicinamenti di Verona e Venezia restino in Veneto e che il centro di controllo di Abano, dove lavorano quasi 250 professionisti di alto livello, venga potenziato e consolidato nel proprio ruolo di eccellenza dei servizi al traffico in rotta». È la richiesta dei parlamentari veneti della Lega che, su sollecitazione del presidente regionale Luca Zaia, hanno presentato un'interrogazione alle Camere sul Piano industriale di Enav SpA.

Il piano, precisano i parlamentari leghisti veneti, prevede l'accorpamento di tutti i centri di controllo di avvicinamento e radar d'area in due grandi Hub a Milano e Roma.
«Per pure logiche di mercato - sostengono i firmatari dell'interrogazione - questo Piano industriale prevederebbe di fatto lo smantellamento della storica articolazione territoriale degli impianti di controllo con conseguenze negative sia per le centinaia di lavoratori coinvolti sia per le economie dei territori interessati».
LOGICHE DI MERCATO
In particolare, l'avvicinamento di Verona è già previsto in trasferimento a Milano nella prossima primavera. «Riteniamo che le logiche di mercato, per un'azienda a partecipazione pubblica che peraltro ottiene già utili consistenti - aggiungono gli esponenti leghisti - non si sposino con il ruolo istituzionale che Enav dovrebbe avere. La suddivisione del controllo dello spazio aereo in quattro centri garantisce una fonte di resilienza formidabile in caso di attentati terroristici, hacking, guasti tecnici e focolai pandemici. In Germania questi centri sono quattro, in Spagna e in Francia cinque. Non si capisce perché in Italia si debbano mettere a rischio economia e resilienza magari solo per remunerare gli azionisti», conclude la nota.

Il Centro di controllo d'area di Padova, in particolare, si occupa del monitoraggio del traffico aereo dell'Italia Nordorientale. Dall'interno di un edificio situato alle porte di Abano Terme, rigorosamente protetto da una vigilanza armata, si scandaglia giorno e notte ogni palmo di cielo tra il Lago di Garda, i confini con Svizzera, Austria e Slovenia, fino ad Ancona. Un traffico di quasi 600mila aerei all'anno, con punte di oltre 2500 al giorno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino