Contro i furti pattuglie di volontari

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Per una volta l'assist l'ha fornito il comune piccolo, che ha dato l'idea al fratello maggiore. E ora anche Pordenone mette i ferri in acqua per varare il controllo di vicinato. Negli scorsi giorni, infatti, è andato in scena un incontro tra l'assessore comunale Emanuele Loperfido e l'omologo di Cordenons Lucia Buna. Sul piatto c'era il problema di via Bellasio, al confine tra il capoluogo e il primcipale comune dell'hinterland: la strada, negli ultimi tempi, è stata infatti presa di mira dai ladri e i furti nelle abitazioni non si contano. Per questo i residenti hanno richiesto le stesse misure già introdotte a San Quirino, dove i cittadini ormai da un anno hanno organizzato delle ronde per pattugliare il territorio e rintracciare qualsiasi movimento sospetto. L'idea è piaciuta sia all'assessore Loperfido che al comandante della polizia locale di Pordenone, Stefano Rossi e ora anche il capoluogo è pronto a iniziare il test per introdurre le pattuglie civili anti-ladri. Il primo test, se tutto andrà bene, sarà effettuato proprio in via Bellasio. Si tratterà di un'operazione mista, alla quale parteciperanno sia Pordenone che Cordenons, ma nelle intenzioni dell'amministrazione Ciriani c'è una possibile estensione della prova anche a quartieri particolarmente indicati allo scopo, come ad esempio Villanova, Vallenoncello e Torre. Zone della città - ha detto Loperfido - che già presentano una storia fatta di rapporti solidi tra i residenti. Luoghi, è necessario aggiungere, che in passato hanno pagato un alto tributo sul fronte dei furti nelle abitazioni. La zona di via Bellasio - ha concluso l'assessore - sarà una buona piattaforma di sperimentazione, un test che ci aiuterà a capire la bontà dell'iniziativa. Come funziona il controllo di vicinato? L'idea è semplice e si basa su alcune squadre di residenti che coordinate da un responsabile siano in grado di pattugliare il territorio alla ricerca di movimenti sospetti. Una volta notato qualcosa di strano, poi, si riferisce il tutto alle forze dell'ordine tramite un sistema di messaggistica istantanea. L'iniziativa, però, dev'essere approvata da prefettura e ministero dell'Interno.

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Il Gazzettino