COMUNALI 2018TREVISO «Due ottimi candidati fanno un unico candidato vincente», dice uno. «Basta parlare di noi due come alternativi, siamo complementari», risponde l'altro....
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TREVISO «Due ottimi candidati fanno un unico candidato vincente», dice uno. «Basta parlare di noi due come alternativi, siamo complementari», risponde l'altro. Andrea De Checchi e Mario Conte sanciscono così la nascita di un ticket che vuole ripercorrere i fasti dello storico duo G&G, Gobbo e Gentilini.
Ieri pomeriggio la coppia che lancia il guanto di sfida a Giovanni Manildo è ufficialmente scesa in campo. Finito il tempo delle manfrine, dei non so diplomatici, è arrivato quello delle carte scoperte. Conte è adesso il candidato sindaco del centrodestra unito mentre De Checchi sarà il suo vice. Tutto chiaro e limpido, come testimoniano i volti sorridenti di tutti i big provinciali e regionali di Carroccio e Azzurri arrivato all'Hotel Ca' del Galletto per il lancio della campagna elettorale.
DIFFICOLTÀ
«È stata una trattativa difficile e spigolosa - ammette Gianantonio Da Re, segretario regionale del Carroccio - ma alla fine è andata bene». E lo stesso Andriano Paroli, commissario di Forza Italia, ribatte: «Non potevamo andare divisi. Avevamo pensato di utilizzare il primo turno come delle primarie, per vedere quale fosse il candidato migliore. Ma i nostri elettori, che sono esigenti, ci perdonano qualche errore ma non le divisioni. Il rapporto con Da Re è ottimo, anche se qualche volta non ce le siamo risparmiate. Ma la nostra è una coalizione sana, che dà frutti. Con i sondaggi che abbiamo in Veneto, ci siamo posti come obiettivo di vincere in tutti i collegi, di fare cappotto. E non potevamo andare divisi a livello locale. Dove vinceremo».
LA COPPIA
Infine i protagonisti: Conte e De Checchi. Tutti gli occhi erano puntati soprattutto su quest'ultimo: il primo a presentarsi come candidato sindaco, ma anche il primo a farsi da parte: «Fare un passo di lato è molto difficile quando non c'è stima e sintonia, ma diventa facilissimo invece se la stima reciproca c'è ed è chiaro dove si vuole andare e dove si vuole portare la città - sottolinea De Checchi - gli incontri con Mario sono continui e la nostra visione della città è diversa da quella del centrosinistra. I trevigiani ne hanno le tasche piene di questa amministrazione». Immancabile la domanda sul convitato di pietra, Giancarlo Gentilini. Ad applaudire il nuovo corso del centrodestra c'erano tutti i rappresentanti della civiche di area. Si è visto perfino un grande ex come Giorgio Granello, per un breve periodo segretario provinciale del C arroccio e poi uscito dal partito. Ma l'assenza dello Sceriffo, come sempre, si è fatta sentire: «Io posso essere l'anello di congiunzione tra Gentilini e il nostro schieramento - ha detto De Checchi - il desiderio di tutti è un centrodestra unito». Chi non parla di Gentilini è Renato Brunetta, capogruppo alla Camera di Forza Italia, che snocciola dati su dati: «In Veneto la Lega è al 30%, Forza Italia al 18%, il centrodestra unito va dal 52 al 54% - dice citando i dati Euromedia - possiamo portarci a casa tutti i collegi. E anche città importanti come Vicenza e Treviso. Caro candidato - concluso rivolgendosi a Conte - non ti resta che diventare sindaco».
SUBITO IN CAMPO
E Conte, forte dello slogan cuore, coraggio, idee, non ha intenzione di perdere tempo: «È bello stare qui, ma adesso dobbiamo andare fuori, tra la gente, a caccia di voti. Alle politiche mancano 45 giorni, qualche settimana in più per le amministrative. Il programma che stiamo costruendo è basato sui valori che ci ha trasmesso un grande come Gian Paolo Gobbo (presente in prima fila) e dobbiamo spiegarlo bene. I trevigiani sono stanchi di questa amministrazione, ma dobbiamo essere bravi a convincerli. Nel 2013 il 40% degli elettori è rimasto a casa, anche per colpa nostra. Quindi, bisogna lavorare». Applausi finali. Adesso parte ufficialmente la corsa: «Con queste due persone - ci mette la ciliegina sopra Gobbo - il centrodestra tornerà a vincere in città».
Paolo Calia
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Il Gazzettino