«Consvipo, è la Provincia la grande assente»

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Che futuro per il Consvipo di Rovigo? Julik Zanellato (nella foto), segretario provinciale del Partito Democratico, ha voluto mettere i puntini sulle i. «Marco Trombini, che oggi propone addirittura la liquidazione dell'ente, fino a ieri dov'era? - attacca Zanellato - Eppure è presidente della Provincia da oltre due anni e in qualità di socio di maggioranza, che detiene il 44,76% delle quote del Consvipo, avrebbe dovuto mettere in campo un'azione forte ed incisiva di rilancio dell'ente parecchio tempo fa, anziché farlo languire nell'assenza di strategie, obiettivi da perseguire e nuove progetti da realizzare». La disputa sul futuro dell'ente passa dalla strategia o dalla programmazione politica dietro? Julik Zanellato non ha dubbi: «Ha ragione Angelo Zanellato, presidente del Consvipo, quando sostiene che il tema però non è l'assetto di un singolo ente, ma la politica complessiva di programmazione, da declinare in atti e opportunità per l'area vasta». Coesione, concretezza e nuovi strumenti. Questi erano i tre pilastri emersi dalla recente tavola rotonda del 9 gennaio e ricordati dallo stesso segretario provinciale: «Occorrerà partire dal favorire le fusioni tra i Comuni, rafforzamento dei servizi pubblici, da quelli di diramazione statale e regionale a quelli socio-sanitari, da quelli formativi e culturali alle utilities. Il Polesine deve difendere le proprie prerogative e valorizzare le proprie peculiarità: meglio di quanto fatto in passato ed esprimendo un maggior peso politico specifico» ha puntualizzato Zanellato. La strada, per la segreteria provinciale del Pd, sembra tracciata: «La caccia ai finanziamenti europei, la promozione a 360° dei prodotti e delle eccellenze territoriali, progetti di innovazione e ricerca in sinergia con il mondo imprenditoriale, i liberi professionisti, le start-up, l'università, i migliori cervelli polesani, sono versanti su cui gli enti locali non possono compiere un lavoro operativo ed efficace al pari di uno strumento moderno ed innovativo», chiude Zanellato.

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Il Gazzettino