CONSULENZE VENEZIA Uno dei professionisti che contano in Italia: super esperto

CONSULENZE VENEZIA Uno dei professionisti che contano in Italia: super esperto
CONSULENZEVENEZIA Uno dei professionisti che contano in Italia: super esperto di diritto fallimentare, professore e avvocato, con un curriculum lunghissimo: oltre trecento le...

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CONSULENZE
VENEZIA Uno dei professionisti che contano in Italia: super esperto di diritto fallimentare, professore e avvocato, con un curriculum lunghissimo: oltre trecento le procedure gestite negli ultimi anni, già presidente di Venetobanca, Finpiemonte, commissario di Alitalia e Astaldi. Recentemente coinvolto in un'inchiesta per bancarotta fraudolenta della Procura di Torino. É Stefano Ambrosini, torinese, il nuovo consulente legale a cui si è affidato il commissario liquidatore del Consorzio Venezia Nuova, Massimo Miani.

A riaccendere l'attenzione su questa ennesima consulenza attirata dalla galassia Mose è stata l'ultima puntata di Report, il programma di Rai Tre, che con un servizio di Luca Chianca è tornato ad occuparsi della grande opera. Allo studio Ambrosini il Cvn ha già versato 277mila euro tra consulenze e anticipi, come rivelato da Report. Proprio l'avvocato Ambrosini aveva firmato le lettere recapitate agli oltre 400 creditori del Cvn, cui si prospettava un taglio tra il 60 e il 70% dei rispettivi crediti. Ma queste procedure, si sa, costano. E il Cvn avrebbe calcolato di spendere tra i 5 e i 6 milioni su questo fronte. In particolare, tre gli incarichi affidati da Miani all'avvocato torinese per cui gli sono stati versati i 277mila euro: 69mila come anticipo per il procedimento di ristrutturazione del debito, altri 35mila per una serie di pareri, e un altro anticipo da 173mila per un pacchetto di 17 cause che, da sole, valgono oltre 475 milioni. Questi i numeri che si muovono attorno al Mose. Ambrosini, di certo, è un esperto del settore. Salito però agli onori della cronaca anche per un paio di inchieste in cui è stato coinvolto. Quella della Procura di Roma, avviata una paio d'anni fa, sulle super parcelle per il concordato Astaldi. E più di recente, a febbraio scorso, in quella della Procura di Torino per un giro di bancarotte fraudolenti di società piemontesi. In attesa degli sviluppi processuali, il professionista ha sempre difeso la sua correttezza, ritenendosi parte lesa. (r. br.)
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Il Gazzettino