IL PROCESSO PORDENONE Era finita in un giro di droga internazionale. Utilizzata come ovulatrice, cioè uno di quei corrieri che...
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PORDENONE Era finita in un giro di droga internazionale. Utilizzata come ovulatrice, cioè uno di quei corrieri che mettono a repentaglio la propria vita ingoiando ovuli di cocaina, aveva fatto una consegna di 30 ovuli a Pordenone, dove riuscì a consegnare circa un chilogrammo di stupefacente. Dopo averlo fatto, si rese conto che era finita in un traffico importante di stupefacenti e si spaventò. Si rivolse ai poliziotti della Questura di Verona, città dove aveva la sua base l'organizzazione, e si autodenunciò. Nonostante le confidenze agli investigatori, non è riuscita a evitare conseguenze penali.
Il fascicolo processuale a un certo punto è arrivato a Pordenone perchè è qui che la giovane, 27 anni, fece la prima consegna. Ieri, difesa dall'avvocato Francesca Castelletti del Foro di Trieste, è stata processata con rito abbreviato nell'udienza preliminare del gup Rodolfo Piccin (pubblico ministero Maria Grazia Zaina). È stata condannata a 1 anno e 8 mesi di reclusione, oltre a ottomila euro di multa, beneficiando dello sconto di pena di un terzo previsto dal rito. Ha ottenuto il beneficio della condizionale.
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Il Gazzettino