«Coniugare lavoro e ambiente»

«Coniugare lavoro e ambiente»
Se Venezia piange, Barcellona, Parigi e Berlino non ridono nell'epoca...

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Se Venezia piange, Barcellona, Parigi e Berlino non ridono nell'epoca del turismo globale. Non è certo consolante il quadro della situazione delle grandi mete turistiche europee disegnato in Sala San Leonardo nel convegno Diritto alla città. Venezia, Barcellona, Berlino, Parigi nell'epoca del turismo globale, promosso dall'associazione Possibile Venezia Mestre. Le città sono soffocate da un turismo irrispettoso che le travolge, al quale si sente sempre di più la necessità di porre un freno. «Sentiamo necessario un nuovo progetto urbano per il XXI secolo - ha affermato Pier Paolo Scelsi di Possibile Venezia Mestre - . Non vi è futuro a Venezia se lavoro e ambiente vanno in contrapposizione, questo vale per la portualità che muore se continua a violentare l'ambiente naturale, per la chimica che deve attuare una riconversione green, e per il turismo che può crescere in qualità invece che in quantità». Secondo il vicepresidente di Italia Nostra, Paolo Lanapoppi, non è più rinviabile il controllo dei flussi turistici. «Si deve intervenire dapprima sul turismo escursionistico - ha spiegato Lanapoppi -, iniziare da un'azione sui gruppi organizzati. Porre un numero massimo, su prenotazione. Riguardo il turismo dei pernottanti bisogna rendere meno conveniente affittare ai turisti rispetto ad affittare a residenti. Infine vanno dati incentivi fiscali e burocratici alla residenza e alle attività imprenditoriali in città». Ecco dunque la proposta di Possibile Venezia Mestre che prevede un razionamento della domanda turistica pur nel rispetto di tutti i visitatori, garantendo a tutti la libertà di accesso, con una soglia massima di ricettività giornaliera di un turista per residente, non è possibile superare di numero i 54mila residenti. Possono esserci eccezioni per 10 giorni l'anno tra Capodanno, Carnevale, Redentore e inaugurazioni della Biennale. Le strade possibili per pianificare, verificare e gestire i flussi sono state illustrate dalla ricercatrice Roberta Bartoloni e prevedono un sistema di prenotazione per l'intera città d'acqua, che, collegato alla City card Venezia Unica, riserverà precedenze ai turisti prenotati, con svantaggi e limitazioni, gradualmente crescenti nel tempo, ai turisti privi della stessa.

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Il Gazzettino