Confapi e l'Usl fanno il punto sulla sicurezza in azienda

Confapi e l'Usl fanno il punto sulla sicurezza in azienda
LA CONFERENZABELLUNO Una videoconferenza tra i vertici di Confapi Belluno, Apindustria Venezia, Confapi Treviso e quelli della Azienda sanitaria Usl1 Dolomiti per fare il punto...

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LA CONFERENZA
BELLUNO Una videoconferenza tra i vertici di Confapi Belluno, Apindustria Venezia, Confapi Treviso e quelli della Azienda sanitaria Usl1 Dolomiti per fare il punto sul tema della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro. «Lo scopo dell'incontro - spiegano da Confapi - è stato quello di instaurare un proficuo e costruttivo dialogo con il mondo della sanità locale, al fine di supportare gli imprenditori associati delle Piccole e Medie Imprese del territorio nell'affrontare questa fase2 dell'emergenza coronavirus in sicurezza, all'interno dei luoghi di lavoro».

I LAVORI
Il direttore Nicola Zanon, coordinatore dell'appuntamento web, ha posto l'attenzione sull'obiettivo comune e sul ruolo fondamentale sia rappresentato anche dagli enti preposti a monitorare la corretta attuazione delle misure di sicurezza individuate dal Protocollo Condiviso. «Abbiamo bisogno di essere aiutati ha spiegato il direttore nel lanciare un messaggio forte e rassicurante ai nostri collaboratori e ai nostri clienti. Le aziende devono diventare i luoghi più sicuri in cui stare, come sostiene, dall'inizio di questa emergenza, il nostro Presidente Nazionale Maurizio Casasco. E noi non abbiamo paura nell'impegnarci a farlo».
LE DOMANDE
Il dibattito ha visto il susseguirsi di specifiche domande, con risposta immediata, rivolte agli interlocutori su temi di stringente necessità e fondamentale conoscenza, al fine di ripartire con quanto necessario per la salvaguardia della salute comune. I quesiti hanno riguardato principalmente le igienizzazioni e sanificazioni degli spazi e ambienti, quali alberghi, rifugi, campeggi, in tutte le loro sfaccettature, dalle sale ristoro, alle camere sino ai servizi igienici e la raccolta e smaltimento dei rifiuti. Si è poi discusso circa le tipologie dei Dispositivi di Protezione Individuale (quali per i lavoratori e quali per i clienti, le certificazioni necessarie, le modalità di reperimento), di come effettuare la misurazione della temperatura corporea ai clienti ospiti, ma anche circa l'efficacia o meno dell'ozono per la fase di disinfezione e sanificazione stessa degli ambienti, sino ai più comuni prodotti da utilizzare per le pulizie ordinarie e straordinarie, quali i derivati dal Cloro (candeggina) o a base alcolica. Dall'Azienda sanitaria hanno fatto sapere che i controlli effettuati sin ora nei luoghi di lavoro, in questa fase due, son stati per 369 aziende per un totale di 25 mila addetti impiegati. 250 son state, invece, le verifiche svolte all'interno delle Imprese che non hanno mai terminato la propria attività con l'emergenza, tramite autocertificazione nei confronti della Prefettura di Belluno, come previsto e consentito dalla Legge. Nella seconda parte dell'incontro si è poi discusso di Infortunio sul lavoro legato al covid19.
IL RUOLO DELGI IMPRENDITORI

Il presidente Zanon ha tenuto a sottolineare che «dev'essere data fiducia agli imprenditori, senza rinunciare all'attività di monitoraggio che si rivela preziosa se interpretata come fatto sin ora e non allo scopo di colpire chi sta già pagando un duro prezzo».
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Il Gazzettino