CONEGLIANO La Scuola Enologica preserverà l'oro di Venezia, un vitigno

CONEGLIANO La Scuola Enologica preserverà l'oro di Venezia, un vitigno
CONEGLIANO La Scuola Enologica preserverà l'oro di Venezia, un vitigno di Dorona, uva della Serenissima, che custodisce millenni di storia enologica e culturale. È ancora una...

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CONEGLIANO
La Scuola Enologica preserverà l'oro di Venezia, un vitigno di Dorona, uva della Serenissima, che custodisce millenni di storia enologica e culturale. È ancora una volta il vino, e la vite con il suo carico di significato storico e ancestrale, a fare da ponte, in questo caso tra le terre della marca trevigiana e Venezia e la laguna. Per l'anniversario dei 1600 anni della nascita di Venezia, la Scuola Enologica metterà a dimora l'antico vitigno autoctono veneziano di uva Dorona e produrrà un vin da messa, che sarà donato ai frati dell'Ordine Minore dei Francescani dell'Isola di San Francesco del Deserto. Un progetto che racchiude un mondo fatto di storia, cultura, enologia, biodiversità, sostenibilità e spiritualità, e che è nato da una visita del prof Giorgio Milani, insegnante di economia agraria e gestione del territorio dell'istituto Cerletti, all'isola veneziana dove da secoli i frati coltivavano il vigneto di Dorona. Ora che sono rimasti in 5 non riescono a occuparsi delle viti in modo adeguato. Lo faranno i ragazzi del Cerletti. Il vigneto di Dorona sorgerà in un'area davanti al convitto, nella quale ora si stanno eseguendo i lavori di estirpazione delle viti esistenti.

LO SPIRITO
«Al Cerletti abbiamo la fortuna di avere insegnanti con la grande capacità di mettere insieme tradizione e storia con l'innovazione ha detto la dirigente scolastica Mariagrazia Morgan-, che accompagnano gli studenti dalla teoria alla pratica, trasmettono conoscenze che diventano competenze. Dico sempre ai docenti che è importante che i ragazzi mettano le mani in quello che studiano, cioè che facciano esperienza, perché l'aspetto teorico è importante, ma la pratica è fondamentale». Questo nuovo progetto, frutto della collaborazione tra i professori Milani e Walter Da Rodda, che dal 1° settembre è andato in pensione e che è anche responsabile dell'azienda agricola della scuola, «testimonia la grande vitalità del nostro istituto e il grande impegno dei nostri docenti nell'attivare sinergie nel territorio ha concluso Morgan - mettendo a disposizione della formazione degli studenti nuove conoscenze ed esperienze formative». E in tema di messa in pratica, il prof. Milani ha già l'idea di portare gli studenti in visita all'Isola di San Francesco del Deserto, che ha definito mistica, per far toccare con mano la storia di quel posto e magari mettere le mani nella cura del verde e delle colture dei frati.
DIARIO ENOLOGICO

Ma c'è un altro filo che unisce il Cerletti all'isola, è fra' Carlo Queruli, ex studente della scuola, il quale ha ricevuto un riconoscimento dalla prestigiosa Organisation Internationale de la Vigne et du Vin con la menzione speciale per essere l'autore del primo dizionario enologico in cinese, unico testo approvato dalle autorità di Pechino. Il progetto è stato presentato ieri in un convegno dal titolo Milleseicento anni di Venezia e i vitigni antichi della Laguna. Il senatore Gianpaolo Vallardi, membro della Commissione Agricoltura del Senato, ha evidenziato come il Cerletti sia «un riferimento per la formazione in agraria e enologia preso a modello anche nell'attuale processo di riforma delle figure dell'enologo e dell'enotecnico». Presenti gli onorevoli Giuseppe Paolin e Angela Colmellere, il consigliere regionale Alberto Villanova, il presidente della Fondazione degli studi Enologici Floriano Zambon e don Alessio Magoga, delegato della diocesi di Vittorio Veneto. Tra i relatori, oltre a fra' Carlo e fra' Roberto, anche Stefano Quaggio, direttore del Consorzio Vini Venezia, che ha parlato della Venezia enoica, della storia della città lagunare e del suo legame con l'enologia.
Elisa Giraud
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino