Matteo Zoppas, presidente Confindustria Venezia, ha sostenuto Boccia fin dall'inizio. «Abbiamo sposato subito la causa perché oltre al programma che ha messo in piedi, abbiamo...
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Ma alcune proposte del nuovo presidente, come la richiesta di spostare la tassazione dal lavoro e dall'impresa alle "cose", hanno allarmato interi settori industriali. Per esempio, Confedelizia, che teme altri colpi di mano sulla casa.
«Il discorso di insediamento è un momento in cui un presidente esprime dei programmi, dà delle indicazioni, ma poi li deve sempre concertare, noi li condividiamo, ci sentiamo pienamente in linea, ma siamo certi che saranno portati avanti da lui con la capacità di mediazione che è sicuramente uno degli aspetti più importanti della sua personalità».
Lei condivide anche la scelta di Boccia, l'aver schierato così nettamente Confindustria per il sì al referendum costituzionale?
«Bè, dipende dai contenuti naturalmente. Sicuramente da una parte c'è la necessità di cambiarla, la Costituzione, quindi il sì al cambiamento ha anche questo significato, poi bisogna vedere i contenuti, se i contenuti non vanno nella direzione che vogliamo, il presidente Boccia saprà anche far retromarcia, saprà gestire la cosa nel modo migliore. Bisogna analizzare i contenuti, e lo farà il prossimo Consiglio generale di Confindustria, convocato proprio su questo tema».
La richiesta di Boccia è stata anche la semplificazione...
«Un punto fondamentale. Oggi il costo principale per le imprese sono le tasse, il pagare le tasse, rappresentate dal costo della pubblica amministrazione. Quindi semplificazione vuol dire spending review, razionalizzazione della pubblica amministrazione, abolizione di ciò che genera costi inutili, e semplificare i processi decisionali. E sicuramente Boccia sa valutare questi aspetti, noi gli diamo credito».
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Il Gazzettino