Cona, ordinanza anti tendopoli Il sindaco Panfilio non si fida più

Cona, ordinanza anti tendopoli Il sindaco Panfilio non si fida più
CONA - «Il numero dei profughi diminuirà». Questa la promessa che la delegazione conense era riuscita a strappare al prefetto Cuttaia, nell'incontro di luglio a Venezia. Ma...

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CONA - «Il numero dei profughi diminuirà». Questa la promessa che la delegazione conense era riuscita a strappare al prefetto Cuttaia, nell'incontro di luglio a Venezia. Ma dal allora le cose non sono cambiate, anzi nel giro delle ultime settimane sarebbero addirittura peggiorate, visto il costante arrivo di nuovi immigrati nell'ex base militare di Conetta.

Ormai gli ospiti sarebbero così tanti che si è reso necessario l'allestimento di sei tende, nei cortili esterni. Al punto che il sindaco Alberto Panfilio ha emesso un'ordinanza che vieta di istallare tende da campeggio su tutto il territorio comunale, senza apposita autorizzazione. Il sindaco spera che le disposizioni siano applicate anche nel centro dalla cooperativa Ecofficina, anche se quell'area è demaniale.
In aggiunta ha richiesto l'intervento dei pompieri per valutare se le tende, così istallate, rispettano i parametri di legge sulla sicurezza antincendio. Tra i cittadini di Cona serpeggia un evidente stato di delusione nei confronti delle istituzioni. Si sapeva che gli arrivi sarebbero continuati, ma nessuno pensava che si raggiungessero cifre così alte, visto che il numero massimo autorizzato dall'Ulss di Chioggia è di 112 persone. Ad aumentare è anche la paura perché la presenza delle forze dell'ordine, non è più costante come prima, a causa di carenza del personale.
Le presenze stimate a Conetta si aggirano intorno alle 280 unità, un centinaio di persone in più rispetto ai residenti della frazione. Mentre gli arrivi complessivi, da quando la struttura militare ha riparto le porte, sono stati 541. Al Comune di Cona spetterebbero al massimo 3 immigrati, uno ogni mille abitanti. Una situazione al collasso che mette in luce tutte le difficoltà nel gestire il problema immigrazione. Quello che era stato pensato come un centro di accoglienza solo maschile, adesso ospita anche donne (una ventina) e bambini (una decina) che dormono in settori separati rispetto a quelli maschili. E non sarebbero mancate le tensioni tra etnie diverse.
Filippo Greggio


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Il Gazzettino