«Con lui confronti schietti per il bene della nostra terra»

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BELLUNO - Il laico che intesse rapporti con la curia. Non era una debolezza, ma uno dei punti di forza di Reolon. Tanto che quei rapporti sono diventati progetti importanti, come la rassegna Tesori d'arte nelle chiese del Bellunese o il Cammino delle Dolomiti. Lo ha ricordato ieri, alla cerimonia funebre, il vescovo emerito di Belluno-Feltre, monsignor Giuseppe Andrich, che ha condiviso diversi momenti con l'ex presidente della Provincia. Tra Reolon e Andrich, anzi, era nata l'idea di dare vita al cenacolo, un momento di confronto tra istituzioni, ospitato nelle stanze del vescovado. «Ho collaborato con Sergio Reolon quando ero vescovo, per il bene della nostra terra - ha detto Andrich -. Avevo aderito alla sua richiesta di ospitare in vescovado gli incontri tra le istituzioni locali e le associazioni di categoria per superare vecchie posizioni e vecchi rancori. Li chiamarono cenacoli e furono una bella esperienza». Il vescovo, poi, ha condiviso con Reolon anche l'esperienza degli stati generali della Provincia. «Insieme abbiamo anticipato quanto ha scritto Papa Francesco nella Evangelii gaudium - ha sottolineato Andrich -. «È possibile sviluppare una comunione nelle differenze, che può essere favorita solo da quelle nobili persone che hanno il coraggio di andare oltre la superficie conflittuale e considerano gli altri nella loro dignità più profonda».

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Il Gazzettino