COMUNE ROVIGO Un concorso e un colpo di scena teatrale. Perché le maglie

COMUNE ROVIGO Un concorso e un colpo di scena teatrale. Perché le maglie
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COMUNE
ROVIGO Un concorso e un colpo di scena teatrale. Perché le maglie del bando tagliano fuori, fra gli altri, anche chi ricopre il ruolo da assegnare. Sembra l'inizio di una commedia degli equivoci, di un'opera buffa. Invece accade a Rovigo, attorno all'importante istituzione del teatro Sociale. Prima ancora che cali il sipario sulla scelta del nuovo direttore artistico, già si sente un coro a bocca chiusa. Perché la calunnia è un venticello, un'auretta assai gentile che insensibile, sottile, leggermente, dolcemente, incomincia a sussurrar.

Il prologo è presto detto. Per la direzione artistica del Sociale l'incarico, con un compenso di 30mila euro l'anno, ha durata triennale e quello dell'attuale direttore Claudio Sartorato, trevigiano, già componente del cda della Fondazione Rovigo Cultura, scelto fra 24 candidati nel settembre 2016, è giunto a conclusione. Il 15 ottobre scorso è stata indetta, con avviso pubblico, la selezione per l'affidamento dell'incarico per il triennio 2020-2023. Le domande arrivate entro il termine, fissato al 15 novembre, sono state nove. Alla verifica dei requisiti, solo due hanno superato la soglia di punteggio minima. Non il direttore uscente. Come se, surrealmente, non avesse i titoli sufficienti. «Hai già vinta la causa! Cosa sento!», sembra il suggerimento del Conte di Almaviva. Chi ha orecchie per intendere intenda. E non serve l'orecchio assoluto: tutto si presta a facili ricorsi.
DIETROFRONT
Per questo sembra che l'amministrazione stia già pensando, in autotutela, per evitare stecche, a un finale anticipato della selezione, per rivederne i criteri. Nel 2016 il bando prevedeva 100 punti a disposizione della commissione, 40 per il colloquio e 60 per il curriculum così suddivisi: 10 per titoli di studio congruenti con l'incarico; 5 per titoli di studio non congruenti; 40 per titoli di servizio ed esperienze professionali artistiche e lavorative; 5 per pubblicazioni inerenti l'attività oggetto dell'incarico. Nel bando attuale, predisposto dal dirigente del settore Cultura, fermi restando i 40 punti del colloquio, i 60 restanti erano così articolati: voto del titolo di studio richiesto per l'ammissione 6 punti; altri titoli di studio 3; titoli culturali nelle materie attinenti all'incarico e di durata almeno annuale 3; ulteriori titoli artistici e professionali 3; attività almeno triennale di direzione artistica ed organizzativa di teatri o di istituzioni artistiche, culturali e di spettacolo 25; altra attività di direzione artistica e culturale 7; attività di direzione artistica e organizzativa nell'ambito di spettacoli rivolti specificatamente al coinvolgimento di un pubblico giovane 8; attività teatrale o concertistica professionale di livello almeno nazionale 4; pubblicazioni 4.

Gli unici due a superare la soglia dei 42 punti per accedere al colloquio sono risultati il maestro Stefano Romani, direttore d'orchestra, diploma di oboe al Conservatorio Venezze, già direttore del Sociale per sei anni, nonché Luigi Puxeddu, violoncellista e docente di violoncello al Venezze, direttore artistico di Rovigo Cello City e dell'associazione Venezze, già componente della Fondazione Rovigo Cultura e candidato nella Lista Gaffeo alle ultime elezioni comunali.
Francesco Campi
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Il Gazzettino