Compensi Un monologo di Michelangelo Qualche tempo fa sulle pagine del

Compensi Un monologo di Michelangelo Qualche tempo fa sulle pagine del
Compensi Un monologo di Michelangelo Qualche tempo fa sulle pagine del settimanale distribuito da un importante quotidiano...

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Compensi
Un monologo
di Michelangelo

Qualche tempo fa sulle pagine del settimanale distribuito da un importante quotidiano nazionale qualcuno si era preso la briga di attualizzare i compensi ricevuti dai più importanti artisti del nostro Rinascimento per alcuni dei loro capolavori, dato che normalmente si dice fossero particolarmente sensibili ad un adeguato riconoscimento del loro genio anche in termini pecuniari. Con grande stupore lessi che Michelangelo percepì circa 300.000 euro per l'intera Volta della Sistina, avendo dovuto per giunta pagarsi i colori. Attualizzazioni di questo genere lasciano ovviamente il tempo che trovano: il mondo è cambiato troppo, sotto tutti i punti di vista (a quanto pare, anche quello dell'entità delle opere che possono essere portate a termine da un singolo individuo). Ma siccome vengono comunque proposte proprio perché l'uso di un criterio meramente economico sembra autorizzare a proporle in forza della sua presunta oggettività, c'è da chiedersi se, attualizzando ancora di più, non se ne debba dedurre che la Volta della Sistina sia valsa o valga tanto quanto un monologo di Benigni al Festival di Sanremo (peraltro, a detta di molti, riciclato). Sia come sia, sotto l'aspetto del progresso dello spirito umano, un indubbio passo in avanti... Ps: sarebbe interessante vedere quanto potrebbe arrivare a chiedere, e ad ottenere, lo stesso artista dei nostri giorni per un monologo ancora inedito sulla Volta della Sistina (escludiamo pure il Giudizio Universale, visto che in quel caso i colori furono pagati dal papa e Michelangelo non badò a spese usando il costosissimo azzurro di lapislazzuli).
Alessandro Pivato
San Zenone degli Ezzelini (TV)
La modella senegalese
Le colpe
di un consigliere

Daniele Beschin da Arzignano, consigliere comunale in forza alla Lega, è stato cacciato con ignominia per una colpa orripilante, ha ammazzato qualcuno? No, ha rubato, spacciato, rapito o altre cose simili? No, ha detto che la modella di origine Senegalese, qui da 9 anni, non è propriamente una bellezza italiana, ha comunque sottolineato che è una bella ragazza, ma che solamente non rappresenta i canoni di bellezza delle ragazze venete, tutto qui, apriti cielo! Al rogo! Mamma mia, ma riprendetevi per piacere, sommerso, lui sì, da insulti tipo vomitevole razzista, xenofobo, fascista, intollerante, ma cosa centra il razzismo qui, non se ne può davvero più di questa psicosi e isteria collettiva per cui se uno ha la sventura di dire una sua sacrosanta opinione senza fra l'altro offendere nessuno, anzi dicendo che è una bella ragazza ma che non si configura nei canoni di bellezza italiani, ecco che viene sommerso dai benpensanti e politicamente corretti: pazzesca questa cosa, sarebbe come se uno dicesse che Sofia Loren è la tipica bellezza nigeriana e Gina Lollobrigida la tipica bellezza giapponese, farebbero ridere stupidaggini simili proprio perché una bella modella senegalese rappresenta una bellezza senegalese, una finlandese rappresenta una bellezza finlandese e una indonesiana una bellezza indonesiana, cosa c'è di così orrido e assurdo in tutto questo è un mistero?
Riccardo Gritti
Venezia
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Il Gazzettino