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MOTTA (gr) «Sei stato il mio angelo custode, il mio tutto. E tutto quello che avevo eri tu. So che da lassù continuerai a proteggermi». Queste le struggenti parole di Luciana Gurioli, la compagna di Eros Antoniazzi, il 40enne mottense morto a Caposile. Antoniazzi, orfano di padre e madre, abitava a Lorenzaga insieme alla fidanzata che conosceva da circa due anni e mezzo. Ieri le due sorelle Lara e Barbara si sono chiuse nel loro insondabile dolore, preferendo non rilasciare commenti.
IL RICORDO
La compagna, nella notte tra venerdì e sabato, ha scritto un personalissimo messaggio ad Eros, poi pubblicato nei social. Un messaggio struggente e intriso di malinconia, ma anche di profonda gratitudine. E che ha emozionato i tanti conoscenti via social. «Credi che nella vita non ci sia felicità e non ti aspetti più niente. Ma invece arrivi tu dolce amore mio. Mi hai resa serena e felice per questi due anni e mezzo passati con te. Tu sei stato il mio angelo custode, il mio tutto e tutto quello che avevo eri tu. Io ero per te tutto, ero il tuo amore ed eri sereno. Ma il destino ha voluto diversamente, ci ha voluti separare con questo tragico incidente. Mio Dio quanto mi manchi. Ti amo e ti amerò sempre».
L'ADDIO DELLA SUA SQUADRA
Tra i tanti messaggi di cordoglio, anche quelli del Venezia Calcio, la squadra che gioca in Serie B e che lo scorso anno, con Pippo Inzaghi, aveva sfiorato la promozione in A. Antoniazzi guidava il pullman della squadra. Ieri il ricordo della società attraverso una nota ufficiale: «La famiglia Antoniazzi non era solo un partner commerciale per il club ma una vera e propria famiglia di tifosi arancioneroverdi. Eros ha accompagnato i ragazzi nelle trasferte per anni. Il suo sorriso e la sua positività mancheranno a tutti. Il presidente, i giocatori, e tutto il Venezia FC si stringono attorno alla famiglia Antoniazzi in questo terribile momento. Siamo sicuri che Eros continuerà a seguirci e a tifare i nostri colori per sempre».
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Il Gazzettino