Comitato del no davanti all'ex base: tutti identificati

Comitato del no davanti all'ex base: tutti identificati
(N.B.) Nove cittadini di San Siro identificati e convocati in caserma solo perchè sostavano davanti alla ex base aerea. È l'incredibile vicenda avvenuta alcuni giorni fa e...

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(N.B.) Nove cittadini di San Siro identificati e convocati in caserma solo perchè sostavano davanti alla ex base aerea. È l'incredibile vicenda avvenuta alcuni giorni fa e segnalata con stupore dal «Comitato Bagnoli dice no». «Un gruppetto di persone di pomeriggio si era recato a far visita alle famiglie che abitano nei pressi del centro di accoglienza» racconta la portavoce del Comitato: «tra queste anche mamme con i rispettivi bimbi, a testimonianza dell'intento assolutamente pacifico di tale spontanea iniziativa; si sono posizionati davanti al cancello della porzione di area dell'ex base militare di San Siro, che stando a quanto dichiarato dal nostro sindaco è stata data in concessione d'uso al Comune di Bagnoli e dove non ci pare vi siano cartelli con divieto di sosta».

Il racconto prosegue: «Ebbene, i carabinieri, ai quali comunque rivolgiamo il nostro grazie, dopo aver ricevuto segnalazione di questa, a quanto pare, indesiderata presenza hanno dovuto seguire la procedura del caso: firma dei presenti e convocazione in caserma per verbalizzare il fatto che non si trattava di una manifestazione, nonostante la chiara assenza di striscioni, bandiere e di tutto ciò che ordinariamente farebbe presupporre una manifestazione in corso».
Il Comitato dunque, tra l'indignazione e la rabbia commenta quanto avvenuto: «Ci chiediamo come sia possibile che dei cittadini di Bagnoli, dove sono nati e cresciuti, possano essere trattati quasi alla stregua di recidivi criminali, sentendosi quasi in colpa per un qualcosa che aveva un intento assolutamente pacifico e solidale e che volutamente è stato travisato, per chissà quale fine.»

E si rivolge alle autorità, in primo luogo il Prefetto di Padova, osservando che «è evidente che sono le nostre libertà ad essere state limitate, a differenza delle libertà di altri che nel nostro territorio sembrano non avere limiti, aumentando così, inevitabilmente, un improduttivo divario tra noi e loro, che non fa bene alla pacifica convivenza».(((benvenutin))) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino