Un Centrodestra unito per le amministrative 2016 e per le regionali del 2018 è ancora pensabile? E se sì, con quali contorni dopo anni in cui i rapporti di forza anche i...
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I componenti di un tale Comitato? «Le forze che sentono di doversi opporre ad Attila», considera Riccardi, citando non a caso il condottiero unno che nel 482 devastò proprio Aquileia spargendo, si dice, anche sale sulle rovine. Ovvio, precisa, che l'unità non può sostanziarsi solo di un «anti-Pd» e perciò i punti sui cui le forze un tempo alleate potrebbero ritrovarsi per Riccardi sono diversi, ma ve ne sono due su tutte: «La difesa della specialità, il mantra di tutte le battaglie - afferma - e gli interventi su economia e lavoro».
Ed è proprio sul primo punto considerato «unitivo» che a distanza risponde positivamente Luca Ciriani di Fratelli d'Italia. «Un centrodestra autonomistico, nel senso che difende la specialità quale strumento che ci consente di governare bene spendendo meno - spiega - credo che sia il punto cruciale che può unirci». In Friuli Venezia Giulia, aggiunge, si otterrebbe sul programma quell'unità che in Italia «potrebbe avvenire a seguito dell'Italicum per essere competitivi secondo le nuove regole elettorali». Per entrambi ogni discorso regionale, però, non può prescindere da quanto le forze di riferimento faranno a livello nazionale, poiché diversamente «si costruirebbe solo un'illusione», afferma Riccardi.
Attende anche Ncd, almeno fino a settembre, quando il partito dirà di più su «come stare al governo e per che cosa», afferma il coordinatore regionale Isidoro Gottardo, reduce da un incontro a Roma. «In regione per un'alternativa di governo bisogno parlare di contenuti», afferma Gottardo che rilancia l'idea di «creare luoghi di studio per l'elaborazione di contenuti». La posizione è comunque attendista, posto che a Roma «la novità è che Ncd non esclude più nulla, salvo di essere alternativo alla sinistra conservatrice e al populismo della Lega di Salvini».(((lanfrita))) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino