Dell'importanza del lavoro per lo sviluppo della città di Venezia si è parlato nel 3^ convegno regionale veneto della Federazione Maestri del lavoro d'Italia dal titolo Venezia...
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L'economista Giorgio Brunetti ha infine effettuato un excursus del lavoro a Venezia dal 1700 ai giorni nostri, sottolineando come lo svuotamento della città, sia di abitanti che di attività industriali e produttive, sia iniziato dopo l'alluvione del 1966. «Oggi la città storica ha pochi residenti e molti utilizzatori - ha detto Brunetti - le attività sono legate alla ospitalità, alla ristorazione, al commercio, ma vi sono anche addetti alle istituzioni artistiche, artigiani di supporto alle attività di manutenzione della città, lavoratori della conoscenza (università, ricercatori e studiosi) e artigianato di qualità. Il progresso tecnologico, la cosiddetta industria 4.0, sta rivoluzionando il sistema. Il lavoro è il problema di oggi perché la tecnologia sta progressivamente distruggendo certo tipi di lavoro e ne fa sorgere altri. La tendenza dominante è una contrazione dell'occupazione». Il convegno si è concluso con la consegna di attestati di riconoscenza a Paolo Baldin, Vincenzo Grosso, Gianfranco Noaro, Antonio Terrin e alla memoria di Giuseppe Capovilla.
Daniela Ghio
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Il Gazzettino