Come arginare il rischio dell'abbandono scolastico

Come arginare il rischio dell'abbandono scolastico
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POVERTÀ EDUCATIVA
ROVIGO Circa 400 docenti polesani hanno partecipato alla prima giornata del corso dedicato ai disturbi emotivo-comportamentali degli alunni, proposto dall'associazione ERE Italia all'interno del progetto Sinergie per un viaggio sicuro, selezionato dall'impresa sociale Con I Bambini nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Giovedì scorso di fronte al professor Mario Di Pietro, tra i massimi esperti italiani in tali problematiche dell'età evolutiva, si è presentato un Teatro Don Bosco strapieno. Il grande interesse manifestato dal mondo scolastico ha reso necessario non solo un cambio di sede (inizialmente il corso era previsto al liceo scientifico Paleocapa), ma anche un blocco delle adesioni una volta raggiunta la capienza massima prevista al teatro. A dare il benvenuto ai tanti docenti Amos Golinelli e Lorella Ghiotti, rispettivamente direttore e responsabile di Sinergie per un viaggio sicuro. Con loro anche Chiara Salviato, referente di ERE Italia per il progetto polesano che mira a ridurre il fenomeno dell'abbandono scolastico da parte dei ragazzi tra gli 11 e 17 anni.

Poi la parola è passata a Mario Di Pietro per un'Introduzione ai principali problemi emotivo-relazionali degli alunni. Una carrellata delle situazioni riscontrabili con più frequenza nelle classi. «I problemi emotivo-comportamentali sono più diffusi di quanto si possa credere, anche perché spesso sono difficilmente individuabili ha ricordato Mario Di Pietro - Circa il 20% dei ragazzi sotto i 18 anni soffrono di uno di questi disturbi, ma il 75% di loro non beneficia di alcun aiuto. In parte per una mancanza generale di sensibilità, in parte a causa delle carenze dei sistemi di supporto, che non sono in grado di dare risposte sufficienti. Ci sono i disturbi esternalizzati, che sono ben visibili e possono causare disagio anche alle altre persone. Sono l'opposività, l'aggressività, l'iperattività e il bullismo. Quelli internalizzati, invece, comportano una sofferenza difficilmente individuabile qualora l'insegnate non sia particolarmente attento. Si tratta di ansia, panico, bassa autostima, depressione e autolesionismo. Tutti questi disturbi non spariscono da soli, ma tendono a cronicizzarsi. Prima si riesce a intervenire, maggiori saranno i risultati».

La seconda e ultima giornata del corso proposto da ERE Italia è in programma oggi, sempre al Teatro Don Bosco, a partire dalle 15. Questa volta il professor Mario Di Pietro parlerà dei Principi dell'Educazione Razionale Emotiva e loro applicazione nel contesto scolastico, entrando nel merito dell'apprezzato metodo ERE.
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Il Gazzettino