Coltellata alla fidanzata: nuove indagini

Coltellata alla fidanzata: nuove indagini
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LA LITE
PADOVA Trenta giorni di tempo. È quanto avrà a disposizione il medico legale per eseguire gli accertamenti sulla ferita all'addome riportata dalla ventisettenne ricoverata giovedì notte in ospedale dopo una lite con il fidanzato. Lui, trentatreenne originario della provincia di Teramo ma residente a Padova, è stato arrestato la sera stessa e l'indomani è stato rimesso in libertà. Il capo d'imputazione parla di lesioni gravi, l'uomo è ora a piede libero e ha spiegato di non ricordare bene cosa sia successo quella sera. «Ho avuto un black-out» avrebbe ribadito più volte negli ultimi giorni.

I fatti, capitati nella casa della ragazza in zona Guizza, sono stati ricostruiti dagli agenti di Polizia. Tutto nasce da una lite scoppiata perche lui non accetta la fine della relazione. Impugna un coltellaccio da cucina e si ferisce i polsi, minacciando di tagliarsi le vene. La sua azione dimostrativa, però, non colpisce nel segno. La ragazza è ferma nella sua decisione e nemmeno quel gesto la fa tornare sui propri passi.
È a quel punto che lui si avvicina alla (quasi ex) fidanzata e la abbraccia forte, desiderando tenerla stretta a sé. In mano, però, tiene ancora quel coltello da cucina. In quel momento così concitato, l'ha colpita all'addome provocandole una profonda ferita (30 giorni di prognosi).
I due giovani, preoccupati, hanno chiamato subito il 118 e gli operatori del Suem a loro volta hanno chiamato una Volante della Polizia. Infermieri e poliziotti hanno calmato gli animi e soccorso la ragazza: inizialmente la giovane ha cercato di proteggere il compagno dicendo di essersi ferita da sola, poi ha confessato il reale accaduto. Quella coltellata è stata volontaria oppure accidentale? Le indagini sono ancora in corso.
«Attendiamo l'esito dell'accertamento tecnico - sottolinea l'avvocato Giorgia Simionato - e poi potremo avere un quadro più chiaro dei fatti».
G.Pip.
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Il Gazzettino