Coldiretti e il nodo Prosek «Opposizione durissima»

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L'INCONTRO

REFRONTOLO Transizione ecologica, opportunità offerte dal Pnrr, interventi specifici nei settori produttivi deficitari sono i temi con cui Ettore Prandini presidente nazionale di Coldiretti si è confrontato con i dirigenti di Coldiretti Treviso e del Veneto riunitisi oggi in Tenuta Astoria a Refrontolo. Un intervento che ha toccato tutti i punti della realtà produttiva agricola regionale con particolare riguardo alla situazione provinciale - ha sottolineato il presidente di Coldiretti Treviso Giorgio Polegato che ha posto l'accento anche sull'orgoglio di vedere il presidente Prandini a Treviso - dalle problematiche della zootecnia a quelle della salvaguardia delle denominazioni si è discusso dei futuri impegni di Coldiretti a tutela del reddito delle imprese agricole e del loro sviluppo. Prandini si è soffermato sullo scippo del Made in Italy che vede soprattutto un prodotto di punta come il Prosecco uno dei più imitati nel mondo. «Prosek? Coldiretti è la prima ad aver sollevato il problema ed ora sarà opposizione a tutti i livelli. L'importanza del lavoro dei Consorzi di Tutela fa la differenza - ha continuato Prandini - in un continuo presidio presso le istituzioni ai vari livelli». «L'agroalimentare è la prima ricchezza del Paese ha detto - e Coldiretti con l'idea di filiera sostenibile intende affrontare il futuro non solo creando valore economico, ma guardando anche alla sua distribuzione e alla capacità di restituire benefici, sotto il profilo ambientale, sociale, territoriale». Sostenibilità ambientale ed economica delle aziende agricole, sviluppo delle aree rurali, difesa della proprietà intellettuale, rispetto dei diritti dei lavoratori, tutela delle biodiversità, contrasto ai cambiamenti climatici e lotta allo spreco e alla fame sono impegni su cui Coldiretti poggia l'azione con una condivisione territoriale che proprio stamane è stata testimoniata dai vari contributi portati dagli agricoltori presenti che hanno rappresentato tutte gli aspetti di una agricoltura variegata, dall'ortofrutta alla carne, dal latte al vino con prodotti blasonati da denominazioni: «Da questi punti di forza anche la nostra regione deve ripartire, con il Made in Italy che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l'intera economia - ha concluso Polegato salutando tutti i partecipanti».

D.G.
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Il Gazzettino