Coldiretti: «Due anni di pandemia lasciano il segno, bene la Regione»

Coldiretti: «Due anni di pandemia lasciano il segno, bene la Regione»
LA RIPRESAPADOVA «Due anni di Covid hanno lasciato il segno anche sul settore vitivinicolo, dalla produzione al commercio. Non dimentichiamo il prezzo pagato da Vo', da dove...

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LA RIPRESA
PADOVA «Due anni di Covid hanno lasciato il segno anche sul settore vitivinicolo, dalla produzione al commercio. Non dimentichiamo il prezzo pagato da Vo', da dove tutto è partito, e il lavoro dei viticoltori a favore di una produzione storica e di assoluta qualità, sulla quale investire e puntare per la ripartenza. Ora le risorse stanziate dalla Regione per la viticoltura permettono nuovi investimenti all'insegna dell'innovazione e dell'apertura ai mercati esteri». Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova, commenta così il provvedimento con il quale la Regione Veneto ha stanziato 9 milioni e 300mila euro nel biennio 2022-2023 per finanziare acquisti di attrezzature per innovare ed ammodernare le cantine. Gli imprenditori vitivinicoli padovani hanno tempo fino al 15 novembre prossimo per presentare ad Avepa (l'ente pagatore regionale) le istanze per accedere al regime di aiuti previsto nel Programma Nazionale di Sostegno.

Gli interventi ammissibili, ricorda Coldiretti Padova, vanno dall'acquisto di botti in legno per l'affinamento dei vini di qualità (Doc e Docg), alle attrezzature per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti vitivinicoli, pigiatura, pressatura, filtrazione, concentrazione, stabilizzazione, refrigerazione, trasporto materie prime, stoccaggio dei vini, imbottigliamento, confezionamento, automatizzazione magazzino, appassimento uve, fermentazione, spumantizzazione, acquisto di attrezzature di laboratorio e informatiche.
«Il provvedimento aggiunge Bressan si aggiunge alle misure adottate dall'amministrazione regionale in termini di promozione (12,7 mln) e ristrutturazione dei vigneti (7,6 mln). Si tratta di azioni importanti per sostenere le aziende nella ripresa delle aziende vitivinicole padovane, sui Colli Euganei come in pianura. A causa dell'emergenza Covid sono mancate importanti fiere del settore, alle quali i nostri Consorzi di Tutela partecipavano attivamente. L'assenza di questi appuntamenti ha ulteriormente contratto le possibilità di relazioni commerciali, soprattutto con i grandi paesi importatori. Nonostante tutto i produttori veneti si sono ingegnati e hanno investito ancora di più nello sviluppo dei loro siti web e sulle vendite on line. Pensiamo al lavoro svolto dal Consorzio Vini Colli Euganei, dalla Cantina Colli Euganei di Vo' e da quella di Conselve, per citarne alcune. Attività che hanno favorito rapporti diretti con i consumatori per la programmazione di consegne a domicilio, degustazioni a distanza, soluzioni alternative che hanno consentito di ridurre i danni sperimentando da subito un rilancio, per non perdere i primati storici regionali».

A Padova la superficie di vigneti è di circa 7.800 mila ettari, per oltre il 70% vocati alla produzione di vini Doc. Nella vendemmia 2020 sono stati raccolti poco più di un milione di quintali di uva per un valore della produzione di 22,8 milioni di euro. Le aziende vitivinicole padovane sono circa 3.700, distribuite fra i Colli Euganei e la pianura. A fare la parte del leone è la varietà Glera, coltivata su 3.300 ettari, compresa la superficie sui Colli Euganei, dove viene prodotto il Serprino. Numerose le denominazione Doc e Docg delle quali si fregiano i vini padovani.
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Il Gazzettino