Col pass disabili di un parente, stangata in piazza S. Francesco

Col pass disabili di un parente, stangata in piazza S. Francesco
IL CASOTREVISO L'ultimo episodio pochi giorni fa in piazza San Francesco: una signora parcheggia la sua auto in uno dei tre posti riservati ai disabili. All'apparenza è tutto a...

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IL CASO
TREVISO L'ultimo episodio pochi giorni fa in piazza San Francesco: una signora parcheggia la sua auto in uno dei tre posti riservati ai disabili. All'apparenza è tutto a norma: sul parabrezza spicca il pass regolarmente intestato. Ma ormai gli agenti della Polizia locale hanno un certo sesto senso per queste cose. Fanno un semplice controllo e scoprono che il titolare del pass è a casa, in un comune anche piuttosto lontano dal capoluogo. Evidentemente quindi qualcuno sta utilizzando quel permesso senza averne diritto. Quindi chiamano il carro attrezzi per la rimozione e rimangono in attesa che qualcuno tornasse. E così, poco dopo, quando la malcapitata automobilista si presenta per prendere l'auto, si trova davanti i vigili e il carro attrezzi. Risultato: multa, 300 euro per pagare la rimozione e due punti decurtati dalla patente.

I PRECEDENTI
È solo l'ultimo di una serie molto lunga di casi analoghi, almeno uno a settimana. «Ormai da tempo non registriamo più casi di pass per disabili falsi - osserva il vicecomandante della Polizia locale Giovanni Favaretto - i tempi sono cambiati. I sistemi anti-falsificazione attuali hanno messo fine al fenomeno dei pass fotocopiati o scannerizzati: ormai verrebbero individuati subito. Piuttosto ci sono i pass utilizzati in modo improprio per poter parcheggiare più agevolmente».
ANIMALI MALTRATTATI

È uno dei nuovi fronti su cui la Polizia locale si sta muovendo con sempre maggiore frequenza: nel 2018 sono state 17 le violazioni al regolamento comunale che indica come mantenere i proprio animali domestici. E le infrazioni sono in costante aumento. La stragrande maggioranza degli interventi, non tutti vengono sanzionati, riguarda i cani. Le violazioni spaziano da cani tenuti costantemente legati a catene troppo corte, cosa vietatissima, oppure con ripari non adatti perché non chiusi o, peggio, non coperti. Per non parlare di chi crede di poter far vivere un cane in terrazzini eccessivamente piccoli e ristretti. Gli agenti della Polizia locale sono chiamati sempre più spesso, segno da un lato di una cresciuta sensibilità, dall'altro dal permanere di una mentalità che considera gli animali domestici come delle cose.
P. Cal.
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Il Gazzettino