Coin, il giudice rinvia la decisione sullo sfratto

Coin, il giudice rinvia la decisione sullo sfratto
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LO SFRATTO
VENEZIA Ormai la chiusura di Coin Excelsior sembra segnata ed è solo questione di tempo e di cavilli, quelli sui quali si riuscirà a fare leva per ottenere un po' più di tempo. Ieri in tribunale l'udienza sulla validità dell'esecuzione dello sfratto, imposto dalla società Drizzly di Paola Coin, si è conclusa con un rinvio. Il giudice, Francesca Orlando Facchin, ha ricevuto a porte chiuse gli avvocati delle due parti e in seguito alla discussione si pronuncerà, a giorni, sulla decisione del provvedimento. La richiesta di una proroga temporale per lo storico negozio di Venezia era già stata respinta un paio di settimane fa, ma la società che gestisce il negozio, Coin srl, attende anche l'esito di questo procedimento per decidere se fare ricorso oppure no. Nel frattempo, alla società sono arrivate le motivazioni del rifiuto alla proroga temporale. Si tratterebbe di questioni tecniche che, a quanto pare, darebbero ragione alla Drizzly di Paola Coin, proprietaria dello storico palazzo a Rialto che ora lo rivuole indietro. Anche se il cognome può trarre in inganno, la proprietà non ha più nulla a che spartire con la società che gestisce il grande magazzino, a cui aveva imposto lo sfratto dall'edificio per il 12 aprile. Quello di ieri è un altro match giudiziario rispetto a quello per la concessione della proroga, un procedimento che corre su un binario parallelo legato all'esecuzione dello sfratto, nel quale il giudice ha temporaneamente sospeso la riconsegna dell'immobile. A monte della controversia c'è l'innalzamento dell'affitto a cui la società che gestisce lo store non è riuscita a far fronte. Coin srl, fino allo scorso anno, pagava 600mila euro l'anno per l'affitto del palazzo a Rialto. La srl ha tentato di aumentare l'offerta per il canone, portandola a 2 milioni e 100mila euro, ma la proprietà dei muri chiedeva di più: 3 milioni all'anno. E si vocifera che dietro l'angolo ci sia già H&M pronto a subentrare nel palazzo.

Giorgia Pradolin
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Il Gazzettino