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«La richiesta agli agricoltori di far compiere in proprio i controlli sui terreni oggetto di sversamento dei fanghi della Coimpo è dettata da un provvedimento emesso dal Corpo Forestale in sede di indagine. Da parte di sindaci e amministrazioni vi è un dovere morale e civile di fare chiarezza nei confronti delle comunità», spiegano l'assessore Pierino Lorenzetto e il consigliere Claudio Zagato, che hanno partecipato alla riunione ad Adria con gli amministratori dei comuni di Adria, Villadose e Papozze, e gli agricoltori che hanno accolto sui propri terreni i fanghi dell'azienda di Ca' Emo, al centro di una indagine della Procura distrettuale antimafia di Venezia.
I CONTROLLI
I due ringraziano il sindaco Barbierato di Adria per aver promosso l'incontro «con lo scopo di invitare in maniera bonaria i proprietari dei fondi a effettuare in proprio delle analisi tese ad escludere la presenza di sostanze inquinanti e dannose per la salute umana e l'ambiente. Questo nell'interesse sia dei stessi diretti interessati che dei sindaci, chiamati a rispondere ai cittadini sotto l'aspetto della responsabilità civile e morale. Se non saranno compiuti dai diretti interessati, i controlli saranno eseguiti dagli enti preposti, quali Arpav e Ulss, con costi, come detto da tali enti, di gran lunga superiori».
CAMPIONAMENTI
I controlli consistono nel prelievo di campioni di terreno, uno ogni 5 ettari, per analizzarli in un laboratorio certificato. Andranno compiuti in presenza di funzionari Arpav, che provvederanno a conservarne una parte per eventuali verifiche successive. «È da precisare riprende Lorenzetto la mancanza di una normativa chiara, ma in attesa della risposta a un'interrogazione al ministero della Salute la richiesta in via bonaria agli agricoltori di compiere controlli sui terreni oggetto di illecito costituisce un dovere morale e civile per gli amministratori che devono fare chiarezza per tranquillizzare i cittadini e salvaguardare la salute e il territorio».
Moreno Tenani
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Il Gazzettino