«Clienti al mio locale senza carta verde? Non li lascerò mai fuori»

«Clienti al mio locale senza carta verde? Non li lascerò mai fuori»
LO SFOGOPADOVA Andrea Madonna, titolare del ristorante Cocò di via Vigonovese, è preoccupato in vista del 6 agosto. Teme che possa generarsi un caos e, ancora una volta, che i...

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LO SFOGO
PADOVA Andrea Madonna, titolare del ristorante Cocò di via Vigonovese, è preoccupato in vista del 6 agosto. Teme che possa generarsi un caos e, ancora una volta, che i ristoratori diventino le vittime da sacrificare.

Tra pochi giorni per entrare nei ristoranti occorrerà il Green Pass. Che futuro ci aspetta?
«Questa nuova regola metterà in ginocchio più di un'attività. Senza contare che costringerà noi addetti ai lavori a fare controlli che non ci competono. È stato scelto dal Governo un piano d'azione che oltre a penalizzarci crea divisioni nella società, in un momento in cui occorrerebbe invece unità d'intenti. Tra i miei dipendenti ho ragazzi che non si sono ancora vaccinati e non ho alcun titolo per obbligarli».
Cosa farà dal 6 agosto?
«Pur non essendo un pubblico ufficiale dovrò chiedere ai clienti di mostrarmi i documenti e accertarmi che tutti siano vaccinati. Siccome questo argomento è già di dominio pubblico e un'idea ce la siamo fatta, i calcoli numerici ci dicono che almeno il 30% dei clienti sono al momento indecisi o contrari a vaccinarsi. Lo dico pubblicamente: una persona che viene nel mio locale da anni, non la lascerò fuori della porta se non avrà il Green Pass. È questione di rispetto e di etica professionale».
Quali alternative propone?
«Almeno in via sperimentale potrebbero concedere il compito del controllo ai volontari della Protezione civile da smistare nei locali. Ancora meglio, ma sicuramente non fattibile, sarebbe inserire un agente della polizia locale. Far fare i controlli a un dipendente, col rischio che qualcuno dichiari il falso o che si creino tensioni, è sbagliato».
Lei è vaccinato, ma contrario al Green Pass. Perché?
«Non possiamo creare disuguaglianze. Non possiamo ghettizzare un professionista, un impiegato, un operaio che per svariati motivi non vuole vaccinarsi e costringerlo a privarsi del piacere di una cena, un concerto, una serata a teatro o di usufruire dei mezzi pubblici. Lo Stato dovrebbe mettere nelle condizioni la gente di muoversi e non di chiudersi. Sono convinto che si verranno a creare inevitabili disordini, una sconfitta per tutti».
Il Green Pass è anche uno strumento che rischia di far perdere a voi ristoratori diversi quattrini.
«Abbiamo una clientela medio alta, posso garantire che il numero dei non vaccinati è importante. Sono disposto a metterli a mangiare distanziati di tre quattro metri dal resto dei clienti, ma non li lascerò mai fuori dopo che per anni hanno scelto la mia attività».
Un desiderio?
«Nel settore ci siamo svenati per creare ambienti puliti, igienizzati, sicuri. Lavoriamo duro, vogliamo che nessuno si infetti, ma non metteteci più nella situazione di chiudere, strozzare le nostre attività, effettuare scelte drastiche. La gente è in sofferenza e non meritiamo più di trascorrere un'annata come quella appena passata. Siamo esseri umani, ognuno con i suoi problemi. Chiediamo allo Stato di essere rispettati».

Cesare Arcolini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino