Claudio De Min L'ipotesi più probabile era che fosse una domenica pro Juve,

Claudio De Min L'ipotesi più probabile era che fosse una domenica pro Juve,
Claudio De MinL'ipotesi più probabile era che fosse una domenica pro Juve, e così è stato: una settimana dopo essere stata agganciata al comando, la squadra bianconera torna in...

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Claudio De Min
L'ipotesi più probabile era che fosse una domenica pro Juve, e così è stato: una settimana dopo essere stata agganciata al comando, la squadra bianconera torna in testa da sola, battendo il Brescia secondo il più facile dei pronostici, ma anche grazie alla vittoria della Lazio nello scontro diretto con l'Inter. Dopo aver punito due mesi fa proprio la Juve, Inzaghi ha riservato a Conte lo stesso trattamento: rimonta e vittoria. Terra di conquista da alcuni anni, l'Olimpico è stato stavolta amaro per l'Inter, alla sua seconda sconfitta stagionale (la prima fu, guarda caso, proprio con la Juve). Altra curiosità: l'ultima a battere la Lazio fu l'Inter, all'andata, da allora per Inzaghi 14 vittorie e quattro pareggi.

Senonché la Juve non ha grandi motivi per festeggiare, non solo perché comunque l'Inter è sempre nei pressi, ma soprattutto perché la Lazio ha confermato alla grande anche nello scontro diretto di essere una signora squadra: condizione straripante, meccanismi perfetti, zero infortuni, nessuna distrazione che non sia il sogno scudetto e, soprattutto, nessuna pressione. Non serve aggiungere altro. Anche perché la Juve continua a seminare più dubbi che certezze: «Il periodo peggiore è finito a Verona» aveva annunciato Sarri sabato ma, nonostante la vittoria contro il Brescia, la squadra non sembra avere imboccato la strada giusta. Il 2-0 di ieri è il minimo sindacale, in casa, contro la penultima in classifica, priva del suo miglior giocatore, Tonali, e oltretutto costretta a giocare in dieci per quasi un'ora una partita che, incredibilmente, è rimasta teoricamente aperta fino a poco più di dieci minuti dalla fine. Mettiamoci l'infortunio a Pjanic ed ecco che l'unico vero sorriso bianconero (oltre alla splendida condizione di Dybala) arriva dal ritorno di Chiellini. Anche il primato, certo, ma quello è tutt'altro che blindato.
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Il Gazzettino