CLASSIFICHE PORTO VIRO (A. Gar.) Arriva un prestigioso riconoscimento per la

CLASSIFICHE PORTO VIRO (A. Gar.) Arriva un prestigioso riconoscimento per la
CLASSIFICHEPORTO VIRO (A. Gar.) Arriva un prestigioso riconoscimento per la famiglia Pregnolato, che gestisce dal 1983 il ristorante Baraonda a Porto Levante. Il locale, unico...

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CLASSIFICHE
PORTO VIRO (A. Gar.) Arriva un prestigioso riconoscimento per la famiglia Pregnolato, che gestisce dal 1983 il ristorante Baraonda a Porto Levante. Il locale, unico polesano, è stato inserito al 46esimo posto nella guida online 50 Top Italy - I migliori ristoranti italiani 2022. C'è tanta soddisfazione nelle parole di Massimo Pregnolato: «La mia famiglia gestiva un albergo-ristorante a Rosolina e 38 anni fa ha scelto di acquistare il Baraonda, che in origine era un'osteria ed è poi cresciuta con il passare degli anni. È un risultato che premia i nostri sacrifici: la clientela in estate arriva da Albarella e zone limitrofe, abbiamo anche turisti stranieri che vengono ad assaggiare le specialità del Baraonda». Ci affidiamo ai prodotti a chilometri zero, come capesante, moeche, canestrelli: il punto di forza è la cucina di pesce». Tra i segreti la gestione a conduzione familiare: «Ci sono mio papà Luciano, mamma Adriana, mia sorella Monia e altri collaboratori che vengono a darci una mano».

È stata Sora Maria e Arcangelo, storica insegna di Olevano Romano, ad aggiudicarsi il titolo di migliore trattoria d'Italia secondo l'affermata guida. Un network, consultabile gratuitamente, firmato da Lsdm, Congresso internazionale di cucina d'autore, e dalla testata giornalistica Luciano Pignataro Wine&Food Blog. In seconda posizione, nella classifica che comprende 50 nomi, Antica Osteria del Mirasole, il locale di Franco Cimini situato a San Giovanni in Persiceto (Bologna). In terza, Villa Rosa La Casa di Lella, di Vico Equense (Napoli), che vede al timone di comando lo chef Peppe Guida. «Le trattorie e le osterie del Bel Paese - sottolineano Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere, curatori della guida - rappresentano l'autentica anima gastronomica della nazione. Presidi dei territori, trait d'union tra gli agricoltori, gli allevatori, i vignaioli, gli artigiani e tutti gli abitanti e i visitatori di un luogo. Una tradizione che va implementata, modernizzata secondo le nuove esigenze del pubblico e seguendo soprattutto i concetti di sostenibilità ambientale ed economica».
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Il Gazzettino