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UDINE - Tra fine marzo inizio aprile: è questo il tempo in cui sarà lanciata operativamente l'offerta pubblica di acquisto di Sparkasse delle azioni di Civibank, per ottenerne il controllo, non necessariamente la completa proprietà. Con il prezzo già fissato a 6,50, considerato un valore «corretto» dal proponente. In ogni caso, «il massimo possibile». Obiettivo confermato: «Un'operazione di crescita che crea valore ad entrambe le realtà». Sono i dettagli tecnici e le sottolineature strategiche messi in evidenza ieri dal presidente e dall'amministratore delegato della Cassa di risparmio di Bolzano, rispettivamente Gerhard Brandstätter e Nicola Calabrò, a 6 giorni dal l'ufficializzazione della decisione di agire con un'Opa sull'istituto di credito in cui Sparkasse è entrata a giugno, crescendo in partecipazione a settembre, fino al 17 per cento.
Sparkasse ha accompagnato l'annuncio con l'auspicio di proseguire il dialogo con i vertici di Civibank e i contatti tra il management sembrano essere ripresi, seppur informalmente, dopo lo shock iniziale che ha investito Cividale, la città dove Civibank ha mosso i primi passi oltre nel 1886 come banca popolare. Era stato, del resto, lo stesso presidente il giorno dell'annuncio dell'Opa a dire che «nelle prossime settimane continueremo a dialogare con i vertici di CiviBank», con l'intento, si aggiunge ora, di arrivare «al più presto a un incontro per chiarire i dettagli dell'operazione e i suoi obiettivi».
L'azione della banca di Bolzano «nasce dopo aver creato le basi perché possa avere il via libera da parte dell'autorità di vigilanza bancaria e dell'autorità di vigilanza del mercato spiega l'amministratore delegato -. Tuttavia, i tempi tecnici necessari raggiungono circa i tre mesi. Contiamo che si arrivi all'Opa, quindi, tra fine marzo e i primi di aprile 2022». Per ora il Cda di Civibank ha risposto all'offerta del socio Sparkasse con un «prende atto», specificando che le interlocuzioni sin qui avute con il socio erano state «solo» nell'ottica di uno «sviluppo di potenziali future collaborazioni industriali e/o strategiche». Una reazione che è parsa decisamente. A Bolzano, però, «non ci siamo scandalizzati», assicura l'amministratore delegato Calabrò, interpretando la presa di posizione dei friulani come «un atto dovuto».
Anche perché lassù si guarda già oltre, con la forza di un business plan che ha chiaro l'orizzonte cui tendere e le opportunità che si aprono se riuscirà la creazione di un nuovo Gruppo bancario a Nordest. «L'Opa rientra nei piani di crescita, che vedono nella possibilità d'integrazione tra Sparkasse e Civibank la via per creare valore per entrambe queste realtà», puntualizza il presidente Brandstätter. «La crescita dimensionale prosegue - consente un'economia di scala, il miglioramento dei servizi e, fattore strategico, investimenti importanti di natura tecnologica, dimensione chiave per lo sviluppo futuro delle banche».
Mantenimento di identità, marchio e autonomia societaria sono le garanzie che Sparkasse assicura sin d'ora a Civibank. «Puntiamo a crescere oltre il 51%, non necessariamente ad acquisire tutte le quote, ma non alla fusione sottolinea infatti Calabrò -. Ciò significa che Civibank continuerà ad essere una Spa con una sua dimensione giuridica, suo Cda e sue strutture. Non è una concessione, è l'opzione per preservare il valore dell'istituto, che deve rimanere così come oggi lo percepiscono i suoi interlocutori». Tradotto, una banca del territorio.
Dacché Sparkasse ha annunciato l'operazione è cresciuto il volume di scambi sulla piattaforma in cui sono quotate le azioni di Civibank, il cui valore da 5,30 euro ha oltrepassato i 6 euro. «È i segnale che il mercato scommette sull'operazione», interpreta Calabrò.
Il Gazzettino