CITTÁ VIOLENTA il giro di vite

CITTÁ VIOLENTA il giro di vite
Da oggi il sindaco ha un nuovo strumento per contrastare i fenomeni di degrado e le minacce alla sicurezza in città: si tratta del Daspo urbano, introdotto dalla legge Minniti e...

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Da oggi il sindaco ha un nuovo strumento per contrastare i fenomeni di degrado e le minacce alla sicurezza in città: si tratta del Daspo urbano, introdotto dalla legge Minniti e previsto dal nuovo Regolamento di polizia urbana che entra ora in vigore.

In sostanza, di fronte a reiterate violazioni di alcune norme, il primo cittadino potrà disporre il divieto di frequentare il territorio nel quale i fatti sono avvenuti. Il divieto può avere la durata di 48 ore o, in caso di recidiva, arrivare fino a sei mesi. «Si tratta di provvedimenti - spiega l'assessore alla Sicurezza Emanuele Loperfido - che si potranno adottare nei confronti di coloro che ripetutamente compiono atti contrari al decoro urbano o alla pubblica decenza o di danneggiamento di spazi pubblici».
Il compito di far rispettare il nuovo Regolamento spetterà non solamente alla Polizia locale guidata dal comandante Stefano Rossi, ma anche a tutte le altre forze dell'ordine. Per tutte le violazioni, il Regolamento fissa quelle che sono le rispettive sanzioni pecuniarie. Oltre a queste, vi è poi lo strumento ulteriore del Daspo, che non scatterà in maniera automatica ma potrà essere utilizzato dal primo cittadino con una certa discrezionalità: «Il sindaco ne decide l'applicazione e segnala poi il provvedimento alla Questura - spiega ancora l'assessore -. Nel momento in cui ci si trovi di fronte a una pluralità di violazioni da parte di una stessa persona, si potrà deciderne l'applicazione».
Facile pensare che il nuovo strumento possa essere utilizzato, da un lato, nei confronti di quanti in queste settimane si sono resi protagonisti di risse o episodi di piccola criminalità nelle zone del centro; dall'altra, anche per alcuni dei richiedenti asilo: «È il caso - continua Loperfido - di coloro che sono fuori progetto, che sono stati identificati più volte, che non hanno diritto di stare sul territorio pordenonese e che magari si sono macchiati di piccoli reati. In questo modo facciamo sì che quanti stazionano sul territorio pordenonese e hanno reso alcune zone poco fruibili possano essere allontanati».
Naturalmente il Daspo urbano è solo una delle novità che derivano dall'entrata in vigore del nuovo Regolamento, che sostituisce quello del 1931. Fra i punti principali c'è poi la facoltà, conferita al sindaco, di intervenire convocando coloro che possano dare origine ad atti potenzialmente pregiudizievoli; le sanzioni contro i comportamenti come la prostituzione su strada o l'accattonaggio molesto (vietato dunque sedersi o sdraiarsi per terra, effettuando questua offrendo il lavaggio dei vetri, simulando infermità o sfruttando minori o utilizzando animali); l'obbligo per i proprietari di mantenere in maniera decorosa gli edifici per impedire l'incuria e l'occupazione; l'obbligo per gli esercizi commerciali di consentire l'uso dei servizi igienici ma alla sola clientela (su questo punto, l'amministrazione aveva annunciato l'intento di ripristinare i servizi igienici pubblici).

E poi, naturalmente, l'indicazione delle sanzioni per ciascuna violazione: da 150 a 450 euro, per esempio, per la domanda o l'offerta di prestazioni sessuali con stazionamento e ammiccamenti in luogo pubblico; da 100 a 150 euro per vandalismi e imbrattamenti; da 100 a 150 euro per chi collochi fioriere o altri oggetti sospesi che possano cadere accidentalmente o scuota tappeti e tovaglie sulla pubblica via; da 100 a 150 euro per giochi pericolosi o assimilabili al gioco d'azzardo; da 100 a 150 euro per grida e schiamazzi molesti.
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Il Gazzettino