Città accessibile, seimila firme reclamano un impegno diverso

Città accessibile, seimila firme reclamano un impegno diverso
Un punto di riferimento politicamente forte in Comune sul tema dell'accessibilità. Perché la figura del consigliere delegato, che poi non ha alcun peso in giunta, non basta...

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Un punto di riferimento politicamente forte in Comune sul tema dell'accessibilità. Perché la figura del consigliere delegato, che poi non ha alcun peso in giunta, non basta più. Lo hanno detto in tanti ieri, a cominciare dall'ex consigliere delegato, Pino Toso, all'incontro con i candidati sindaci organizzato, in una gremita scoleta dei Calegheri, da quel neonato Comitato accessibilità Venezia che vuole fare di questo tema una priorità cittadina, cominciando a sostituire le rampe provvisorie delle Venice Marathon con strutture definitive e meno impattanti. Per questo, in poche settimane, ha già raccolto 6.000 firme. «E altre ne stanno arrivando - ha raccontato Valentina Paulon, una delle fondatrici - É stata una sorpresa anche per noi. Siamo riusciti a uscire da un discorso di nicchia, che va oltre la disabilità, che tocca la cittadinanza. Venezia è una città d'acqua, ma anche di ruote, quelle dei passeggini, dei carrelli per la spesa, delle valigie...».

Questione sentitissima, dunque, e «trasversale», come ha sottolineato il capo dell'edizione veneziana del Gazzettino, Tiziano Graziottin, che ha girato ai candidati le due richieste del comitato: da un lato, sulle nuove rampe definite da realizzare, dall'altro, su come si organizzerà la nuova amministrazione in materia.

Unanime e prevedibile l'impegno dei candidati sul primo fronte, idee varie e ancora in divenire sul secondo. Chi ha detto che la questione non va più affrontata da un delegato, ma direttamente dal sindaco è stato Marco Zanetti, in rappresentanza del candidato di Venezia cambia, Pizzo. «Il resto fa solo confusione» ha argomentato. Dal pubblico poi Toso, per nove anni delegato, è andato giù pesante: «É una figura insufficiente e superata. Non ha nessun potere. Le decisioni si prendono in Giunta e i problemi o li prendi lì o non li risolvi più». Sollecitazione accolta da Camilla Seibezzi che aveva puntato anche sullo sportello: «No al delegato, sì all'assessore» ha aggiunto. In linea anche Massimo Andreoli, in rappresentanza della Zaccariotto: «Il problema va assunto dalla politica in giunta. Basta deleghe e le consulte sono superata». A favore di una consulta o di un tavolo di coordinamento che faccia dialogare amministrazione e cittadini, invece, si è detta Federica Travagnin, in rappresentanza di Casson, pure lui impegnato altrove, ma che in mattinata aveva comunque incontrato una rappresentanza del comitato. In generale tutti si sono impegnati a realizzare le nuove rampe. «Siamo tutti d'accordo, ora si tratta di far fare le cose. Questo è il mio impegno» ha assicurato Luigi Brugnaro. Gian Angelo Bellati ha insistito anche sull'importanza del turismo accessibile: «Non si tratta di dare una mano a qualcuno, questi interventi sono nell'interesse di tutti». Mentre Davide Scano ha proposto di destinare parte dell'imposta di soggiorno a finanziare questi interventi.
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Il Gazzettino