Circo, scontro sulla sentenza

Circo, scontro sulla sentenza
IL CASOPORDENONE La protesta degli animalisti contro il Circo Millennium sfociò in uno scontro con i circensi. Tre attivisti rimasero feriti e cinque operatori del circo - tra...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
IL CASO
PORDENONE La protesta degli animalisti contro il Circo Millennium sfociò in uno scontro con i circensi. Tre attivisti rimasero feriti e cinque operatori del circo - tra cui un adolescente sanzionato lo scorso anno (100 euro) dal Tribunale per i minorenni di Trieste, dal quale ha ottenuto il perdono giudiziale - furono indagati per lesioni, danneggiamento e violenza privata. Seguirono quattro decreti penali di condanna che prevedevano una pena pecuniaria di 25mila euro: soltanto il trapezista Divier D'Amico ha deciso di non opporsi. Gli altri tre hanno affrontato il processo. Ieri la sentenza pronunciata dal giudice Rodolfo Piccin e destinata a far discutere. Derek Coda Prin (31 anni) di Lugo, Elvis Coda Prim (42) di Pistoia e Marco Monti Condesnitt (51) di Borgo San Lorenzo erano imputati di concorso in violenza privata, danneggiamento e lesioni a una coppia di animalisti (4 e 7 giorni di prognosi). Coda Prim doveva rispondere anche per le lesioni (17 giorni di prognosi) causate a un'attivista.

Fondamentale, nella decisione presa dal giudice, è stata la visione in aula del filmato sull'aggressione. «Dovete crepare», aveva gridato un'animalista prima di essere spintonata e fatta cadere. «Avevano un atteggiamento di ostentata provocazione», ha sempre insistito l'avvocato difensore Valerio Benedetto. Coda Prim, che a Daniela Bosari aveva procurato lesioni con prognosi di 17 giorni, è stato assolto grazie alla scriminante della tenuità del fatto. Assolto per non aver commesso il fatto anche dalle accuse di aver preso a calci e pugni Nicola Venturuzzo e Federica Marocci, per aver accerchiato la loro auto e averla danneggiata a suon di pedate (1.277 euro i danni al parabrezza e alle portiere). È uscito dal processo con un'assoluzione per non aver commesso il fatto anche il secondo responsabile del circo, Derek Coda Prin. L'unico colpevole - la cui condotta è stata definita violenta anche dal Tribunale per i minorenni - è Monti Condesnitt, condannato a 9 mesi per le lesioni alla coppia di attivisti del movimento Animalisti Fvg - Lav. Assolto per i danneggiamenti e la violenza privata, ma condannato a risarcire alla parte civile, una delle parti offese costituita con l'avvocato Alessandra Marchi, 1.500 euro e spese per 3mila euro.
L'assoluzione di Coda Prim ha escluso la parte civile Bosari, che si era costituita con l'avvocato Alessandro Magaraci. «Valuterò l'ipotesi di ricorrere in appello - osserva il legale - Ritengo che la condotta aggressiva posta in essere nei confronti di una signora da parte di un uomo dotato di una certa forza fisica non sia meritevole di alcuna scriminante». Nel marzo 2014 i soci di Animalisti Fvg - Lav organizzarono dieci giorni di presìdi senza incassare mai un richiamo della Questura. «Lo posso dire - afferma l'avvocato Marchi - perché anch'io ho partecipato al loro fianco in alcuni giorni. Quando gli animalisti hanno appreso che un parente dei circensi era morto, avevano deciso di sospendere la manifestazione per rispetto del lutto. La verità è che da parte del Circo Millennium vi era a monte una ostilità verso la città di Pordenone, cosa che è emersa al processo, perchè per oltre 10 anni il Comune aveva vietato l'attendamento dei circhi con animali».

Cristina Antonutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino