Cinque negozi in meno, il Gran Fiume è più povero

Cinque negozi in meno, il Gran Fiume è più povero
LA CRISIPORDENONE Neanche il più grande centro commerciale della provincia può dirsi al riparo dalle conseguenze economiche innescate dal lockdown e dall'emergenza Coronavirus....

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LA CRISI
PORDENONE Neanche il più grande centro commerciale della provincia può dirsi al riparo dalle conseguenze economiche innescate dal lockdown e dall'emergenza Coronavirus. Al Gran Fiume di Fiume Veneto, alle porte di Pordenone, i clienti sono tornati e da qualche settimana non c'è nemmeno più il controllo della temperatura all'ingresso. Sprazzi di normalità. Ma è percorrendo i lunghi e ampi corridoi del centro commerciale che ci si accorge di come qualcosa (in peggio) sia cambiato. Tre attività, infatti, non hanno superato la prova dello stop forzato, e dopo il lockdown non hanno più alzato le saracinesche. Altre due, invece, avevano abbandonato la scena nel periodo tra Natale e l'inizio dell'emergenza sanitaria, per un meno cinque alla voce presenze che fa del Gran Fiume un centro commerciale meno vivo rispetto al periodo ante-Covid.

A soffrire di più sembra essere il comparto dell'abbigliamento. Il primo negozio chiuso che si incontra dopo uno degli ingressi del Gran Fiume è quello che ospitava il marchio Tokuno Shima. Offriva abbigliamento da uomo, ma ora la serranda è tristemente abbassata. Pochi passi più in là c'era Cotton & Silk, altro negozio di abbigliamento con 75 punti vendita in tutta Italia. Dalla fine del lockdown sono diventati almeno 74, perché la cassa del Gran Fiume non ha più ricominciato a battere scontrini. All'altro capo del centro commerciale, la crisi post-lockdown ha toccato anche il settore della ristorazione, dal momento che a rimanere vuoti sono stati i tavolini del Risto Gran Fiume. Al suo fianco c'è una piadineria, ma il ristorante non ha più riaperto. Prima dell'emergenza sanitaria, invece, avevano chiuso sia Yamamay che Camaieu, altri due marchi legati al mondo dell'abbigliamento. Fanno cinque negozi in meno rispetto al 2019, per un saldo che risente delle difficoltà patite anche dal commercio che vive fuori dai centri organizzati.
IL CINEMA

Restando nell'area vasta del centro commerciale, una situazione di incertezza la si respira anche all'esterno dell'unico multisala della provincia di Pordenone, l'Uci di Fiume Veneto. La multinazionale che lo gestisce ha già riaperto molte sale sul territorio nazionale e ha annunciato nuove date in tutta Italia. Non ancora per Fiume Veneto. Così, dal lockdown, il Friuli Occidentale resta ancora senza un cinema multisala.
M.A.
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Il Gazzettino