Cinque candidati sindaci di Forza Italia E ponte aperto all'alleanza con la Lega

Cinque candidati sindaci di Forza Italia E ponte aperto all'alleanza con la Lega
Per la carica di presidente della "nuova" Provincia che si deciderà il prossimo 12 ottobre con l'elezione da parte dei 1252 amministratori locali del territorio, Forza Italia ha...

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Per la carica di presidente della "nuova" Provincia che si deciderà il prossimo 12 ottobre con l'elezione da parte dei 1252 amministratori locali del territorio, Forza Italia ha scelto sia i candidati che la strategia. In una riunione nella sede regionale di Corso Stati Uniti, presente la coordinatrice provinciale Roberta Toffanin, venti primi cittadini "azzurri" hanno individuato la rotta. Cinque le candidature, ognuna per territorio. Luciano Salvò, sindaco di Villafranca per l'Alta; Francesco Lunghi, sindaco di Monselice per la Bassa; Massimiliano Barison sindaco di Albignasego per il centro e per la zona colli Maria Elena Sinigaglia, sindaco di Arquà e Luca Callegaro sindaco di Rovolon. Tutte candidature sullo stesso piano anche se l'impressione è che il movimento punti sugli ultimi due.

«Da qui partiamo per intavolare le trattative con gli altri partiti - spiega Barison - contando su un dato. L'alleanza con la Lega in chiave regionali 2015». La riunione è stata la logica conseguenza del coordinamento regionale che con Marco Marin aveva dato pieno potere di autonomia decisionale a livello locale. Solo se i sindaci non riuscissero a fare sintesi interverrebbe il coordinamento regionale. Quindi non c'è traccia di inciucio con Pd ed Ncd? «Io non l'ho mai sentito». Infatti la vocina potrebbe essere stata messa in giro ad arte magari da qualche Ncd in Regione per portare in auge il proprio candidato (Elisa Venturini?). Che potrebbe comunque essere in campo. Si vota infatti su due schede: da una parte il presidente, dall'altra il consiglio. Ed è su quest'ultima che si sta discutendo di un "unitario", magari con listone unico fra le varie forze politiche. Per calcolo politico. Potrebbe accadere che vinca un presidente di centrodestra che si ritrova un consiglio a maggioranza di centrosinistra visto che la lista che prende più voti esprime più seggi. Insomma meglio una distribuzione del voto più ampia, su un listone unico che eviti sorprese a chiunque trionfi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino