CINEMA È Ascanio Petrini con il suo Tony driver l'unico italiano selezionato

CINEMA È Ascanio Petrini con il suo Tony driver l'unico italiano selezionato
CINEMAÈ Ascanio Petrini con il suo Tony driver l'unico italiano selezionato alla 34esima Settimana Internazionale della Critica - Sic, la sezione autonoma e parallela organizzata...

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CINEMA
È Ascanio Petrini con il suo Tony driver l'unico italiano selezionato alla 34esima Settimana Internazionale della Critica - Sic, la sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (Sncci) nell'ambito della 76esima edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (28 agosto-7 settembre). Accanto al lavoro del regista barese, che racconta la vicenda del tassista italo-americano Pasquale, detto Tony, tra Italia e Stati Uniti e dedicato al tema dell'immigrazione, sono stati scelti per la rosa delle sette opere prime del 2019 film che si interrogano sulle sfide del presente e sui segni più inquietanti che il mondo ci rimanda.

«Abbiamo fiducia che questa nostra appassionata selezione possa convincere il pubblico. C'è un'eterogeneità di opere ancorate a discutere dell'attuale mondo inquieto, anche se alcune partendo dal realismo poi si ibridano con thriller, fantastico e animazione». Così introduce la rassegna il delegato generale Giona A. Nazzaro riferendosi ai film e ai cortometraggi - questi ultimi solo italiani - in programma.
SULLO SCHERMO
Pare confermato il corto Passatempo di Gianni Amelio, evento speciale in apertura dei corti Sic Sic, con Renato Carpentieri e un ragazzo africano che si sfidano in un pericoloso gioco enigmistico quasi senza soluzione. Oltre al film di Ascanio Petrini gli altri lungometraggi della Sic 2019 in gara per i premi assegnati da giuria tecnica, pubblico, Circolo del cinema di Verona, sono Jeedar el sot del libanese Ahmad Ghossein, thriller politico-visionario che si snoda durante una notte di cessate il fuoco durante la guerra del 2006. C'è poi Partenonas del lituano Mantas Kvedaravicius, vortice visivo fissato sui destini diversi fra Sudan, Grecia, Turchia e Ucraina.
Nella rosa pure El principe del cileno Sebastian Munoz, tosto e barocco melò carcerario sul diritto di scegliere i propri desideri, ambientato durante la presidenza Allende. Tra gli altri lungometraggi Psykosia della danese Marie Grahto con la notevole Tryne Dyrhol che è una sorta di elogio della follia ispirato alla storia della stessa regista. Rare beasts dell'attrice inglese Billie Piper, commedia sentimentale divertente quanto acida su una madre sceneggiatrice nichilista in crisi. Sayidat al bahr della giovanissima saudita Shahad Ameen, fiaba in bianco e nero feroce e incantata sulle tradizioni sacrificali fra pescatori e sirene in lotta da secoli.
Fuori concorso compare l'animazione disegnata Bombay rose della regista autodidatta Rao, su amori impossibili fra cui quello di due donne e Sanctorum del messicano Gil, sorta di riscatto degli ultimi, apocalisse nell'Eden delle guerre per il traffico di droga.
CORTOMETRAGGI
Torna quest'anno anche la sezione Sic Sic, dedicata ai cortometraggi italiani e realizzata in collaborazione con l'Istituto Luce.
Tre le donne selezionate con il loro lavori, Maria Chiara Venturini con Fosca, Veronica Spedicati con Il nostro tempo, Chiara Marotta con Veronica non sa fumare, accanto a Los oceanos son los verdaderos continentes di Tommaso Santambrogio, Monologue di Lorenzo Landi e Michelangelo Mellony, Ferine di Andrea Corsini, Amateur di Simone Bozzelli. La sezione sarà aperta e conclusa da due corti d'autore, Passatempo di Gianni Amelio e Destino di Bonifacio Angius.

Maurizio di Rienzo
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Il Gazzettino