CICLISMO Per adesso sono solo voci, ma sono decisamente insistenti. Tutto fa

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CICLISMOPer adesso sono solo voci, ma sono decisamente insistenti. Tutto fa pensare che i prossimi due mesi potrebbero essere gli ultimi in cui vedremo Davide Cassani alla guida...

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CICLISMO
Per adesso sono solo voci, ma sono decisamente insistenti. Tutto fa pensare che i prossimi due mesi potrebbero essere gli ultimi in cui vedremo Davide Cassani alla guida della nazionale italiana di ciclismo. Il dubbio si è insinuato quando il commissario tecnico ha lasciato Tokyo nonostante sia anche il coordinatore di tutte le nazionali di ciclismo e ancora non sono iniziate le gare della specialità più attesa ai fini del medagliere azzurro, la pista, nella quale sono impegnati anche Elia Viviani e Filippo Ganna. Gli azzurri saranno così seguiti solo da Marco Villa, tecnico di questo settore. L'attuale presidente federale, Cordiano Dagnoni, ha rilasciato una nota ufficiale nella quale ha spiegato che il rientro in Italia di Cassani «era già concordato da tempo, i biglietti vengono fatti mesi prima». Eppure, nel comunicato, non viene fatto cenno alla possibilità che Cassani possa rimanere alla guida della nazionale azzurra: «Il mio rapporto con il ct è improntato alla massima chiarezza e ci siamo confrontati anche nei giorni scorsi. Lui sa come la penso. Ribadisco non vi è una questione legata ai risultati di Tokyo. Non è mia abitudine inoltre prendere decisioni senza aver prima consultato il Consiglio Federale e la nostra prossima riunione è prevista per fine agosto in Val di Sole».

I MONDIALI
In quella circostanza ci saranno i campionati del mondo di mountain bike: solo in quella circostanza il consiglio federale si esprimerà sul futuro di Davide Cassani, che siete sull'ammiraglia azzurra dal gennaio 2014. Il tecnico, appena sbarcato a Fiumicino, ha spiegato: «Sono sereno, ma mi sembra giusto che si parli più avanti. Non ho ascoltato le dichiarazioni del presidente federale, ero in viaggio. Si parla, tra persone perbene si parla e prima di fare certe dichiarazioni si parla a quattr'occhi. Il mio ruolo? Ne parleremo». E sul suo rientro anticipato ha liquidato tutti con un «han detto così».
IL FUTURO

L'unica cosa che emerge in maniera abbastanza chiara è un clima di tensione, in quanto il ct vorrebbe conoscere fin da subito il proprio futuro. Come tutti gli altri tecnici del ciclismo, Cassani è stato confermato fino al 30 settembre, in quanto la priorità è quella di chiudere il ciclo olimpico, che non finisce con Tokyo 2020 ma si prolungherà con i campionati europei, dall'8 al 12 settembre, e i mondiali, la cui prova in linea maschile è prevista per il 26 settembre. Cambiare commissario tecnico nel corso di questo periodo così denso di impegni sarebbe stata una cosa poco tollerabile. Una delle scelte più importanti di Cordiano Dagnoni in ottica futura è quella di aver dato spazio a Roberto Amadio in qualità di team manager delle nazionali azzurre. Sotto la sua guida, quando dirigeva la squadra che da Liquigas divenne poi Cannondale, si sono potuti affermare campioni come Ivan Basso, Vincenzo Nibali e Peter Sagan. E intanto vengono avanzati già i primi nomi dei possibili successori di Cassani: il più gettonato è quello dell'ex corridore Gianni Bugno, attuale presidente del sindacato dei corridori, verso il quale Dagnoni ha mostrato sempre grande stima, mentre sarebbe più difficile immaginare Davide Bramati sull'ammiraglia azzurra, in quanto è legato alla Deceuninck-QuickStep da un contratto molto importante.
Carlo Gugliotta
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino