Chris Potter, mago del sassofono jazz

Chris Potter, mago del sassofono jazz
MUSICANuovo appuntamento con Il volo del jazz organizzato dal circolo Controtempo. Sabato 23 novembre alle 21 l'appuntamento è al teatro Zancanaro di Sacile con il concerto di...

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MUSICA
Nuovo appuntamento con Il volo del jazz organizzato dal circolo Controtempo. Sabato 23 novembre alle 21 l'appuntamento è al teatro Zancanaro di Sacile con il concerto di Chris Potter. Polistrumentista e compositore, è spesso citato da critici e musicisti come il migliore sassofonista del suo tempo. Con James Francies alle tastiere e pianoforte ed Eric Harland alla batteria, porterà al pubblico il suo Circuits, lavoro in cui melodie inconsuete si muovono su fraseggi pieni zeppi delle più disparate influenze, sostenute da un tappeto elettronico in cui i tre riescono a districarsi con grande eleganza e sicurezza.

Il lavoro che paga un forte tributo all'Africa e dedicato a tutti coloro che si chiedono in che direzione stia andando il jazz del futuro.
Sassofonista, certo, ma talentuoso anche con altri fiati come il flauto e il clarinetto basso, impeccabile stilista, capace di una veemenza incontenibile come di eleganti tecnicismi, lo statunitense Chris Potter definito da Down Beat uno degli artisti più studiati (e copiati) del pianeta, ha percorso come pochi altri le strade attuali del post-bop, aprendole verso nuovi varchi espressivi con una fusione di stili. Per questo viene ascoltato con uguale ammirazione tanto dai cultori della tradizione quanto dagli amanti delle ricerche contemporanee. Oltre a coltivare i propri progetti, spesso affianca artisti come Pat Methen, Dave Holland ed Herbie Hancock.
James Francies, nato a Huston e residente a New York, pianista, tastierista, compositore, è definito dal New York Times un pianista il cui tocco è dinamismo liquido e ha iniziato a suonare il pianoforte all'età di 4 anni. Dotato di una tonalità e una sinestesia perfette, ha partecipato al suo primo concerto jazz, all'età di 6 anni, e ha iniziato a studiare jazz alle medie.

Eric Harland, alla batteria, è in grado di sintetizzare alla perfezione lungimiranza, tecnica, creatività e soprattutto sensibilità e nello stesso tempo mostra di saper guidare dei gruppi assai sofisticati fungendo da nave-scuola per le giovani generazioni.
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Il Gazzettino