Chiusa l'agenzia "Bet", denunciati dalla Finanza i due gestori italiani

Chiusa l'agenzia "Bet", denunciati dalla Finanza i due gestori italiani
(c. arc. - L.M.) Chiusa l'agenzia di scommesse sportive Bet 1128 di via Buonarroti all'Arcella. L'altro giorno i due gestori italiani hanno ricevuto la visita della Guardia di...

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(c. arc. - L.M.) Chiusa l'agenzia di scommesse sportive Bet 1128 di via Buonarroti all'Arcella. L'altro giorno i due gestori italiani hanno ricevuto la visita della Guardia di Finanza. Da verifiche effettuate, la sala non ha i requisiti tecnici per aprire al pubblico. Manca l'autorizzazione dei Monopoli di Stato e della Questura. Il server della Bet 1128 è a Malta, i clienti che puntano i loro soldi, quando vincono vengono regolarmente pagati, ma in Italia questo tipo di agenzie non possono lavorare se non hanno tutte le autorizzazioni del caso. Al momento del sopralluogo all'interno vi erano una quarantina di scommettitori tutti stranieri. Tutti i monitor sono stati spenti e i gestori sono stati denunciati in concorso per apertura non autorizzata. Il locale è stato posto sotto sequestro a disposizione dell'autorità giudiziaria.

«I due locali chiusi sono centri di trasmissione dati, illegali in quanto operano senza licenza di pubblica sicurezza e, soprattutto, senza la concessione dei Monopoli di Stato - commenta Marco Schiesaro direttore Agenzia Ippica - All'interno hanno una decina di pc collegati ad un server dislocato a Malta che risulta anch'esso chiuso. Al giocatore viene stampata una ricevuta con che attesta la giocata. Questi luoghi accettano giocata da un euro e pagano fino a 100mila euro la vincita, ma il giocatore non ha sicurezze, infatti noi che operiamo con tutti i documenti in regola, abbiamo una fidejussione di 400mila euro che questi centri non possiedono». Schiesaro inoltre sottolinea come effettuando in realtà le giocate a Malta, oltre a non versare le tasse in Italia, si tratti di gioco non controllabile e le vincite non sono assicurate.
«I centri di via Buonarroti e via Perosi inoltre sono nati già in violazione del regolamento comunale del 2012 che pone le sale gioco ad una distanza di almeno 500 metri da scuole e chiese - chiude - regola in questo caso assolutamente disattesa». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino