CHIRIGNAGO Ancora spari nella notte a Chirignago. Dopo i cinque colpi esplosi

CHIRIGNAGO Ancora spari nella notte a Chirignago. Dopo i cinque colpi esplosi
CHIRIGNAGOAncora spari nella notte a Chirignago. Dopo i cinque colpi esplosi tra giovedì e venerdì in via Nettunia, un altro paio di botti hanno svegliato i residenti dell'altro...

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CHIRIGNAGO
Ancora spari nella notte a Chirignago. Dopo i cinque colpi esplosi tra giovedì e venerdì in via Nettunia, un altro paio di botti hanno svegliato i residenti dell'altro versante di via Miranese, lato via Oriago. L'orario è sempre lo stesso, tra le 2 e le tre del mattino. La polizia, che sta già indagando sul primo episodio, sta cercando di capire che cosa possa essere accaduto. La pista su cui si sarebbero concentrati gli investigatori, però, sarebbe quella del bracconaggio. Quella che in un primo momento sembrava essere l'ipotesi meno credibile, in realtà, sembra essere invece quella più accreditata. Nel primo caso, infatti, i residenti avevano detto di aver sentito cinque colpi e poi delle voci. L'altra notte, invece, tra un botto e l'altro, si è sentito il classico fruscio di animali in fuga tra le campagne (uccelli o lepri, altre bestie da cacciare non ce ne sono in zona).

Sembra strano, però, che la polizia non sia riuscita a trovare nemmeno una traccia di conferma. Nessun risultato di quelle piccole esplosioni: eppure venerdì mattina i poliziotti hanno passato al setaccio la zona di via Nettunia con gli uomini della scientifica, poi con la squadra artificieri e con il metal detector. Infine si è alzato l'elicottero del X Reparto Volo per cercare di capire se vi fossero tracce o qualche segno in grado di indirizzare le indagini.
Nulla di nulla: probabile che vengano effettuati dei sopralluoghi anche nella zona di ieri, a due passi da quella di venerdì.
PREOCCUPAZIONE
L'idea, però, che ci sia qualcuno che passi le nottate a sparare tra i campi, ovviamente, non è molto rassicurante. Anche perché in questa zona, tra il Graspo d'Uva a Spinea e il centro di Chirignago, le coltivazioni non sono isolate ma immerse tra le case.
La caccia, in questo periodo, è vietata, quindi qualunque pratica venatoria, in questo contesto, non può che essere definita bracconaggio. Illegale e folle, poiché praticata a pochi metri dalle abitazioni.
L'altra ipotesi su cui stavano lavorando i poliziotti era che qualcuno, magari per far fuggire dei ladri, potesse aver esploso dei colpi in aria. Il fatto che l'episodio si sia ripetuto anche il giorno successivo, però, tenderebbe a far tramontare questa possibilità.

Davide Tamiello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino