Chemioterapia a Gemona i comitati bussano alla Regione

Chemioterapia a Gemona i comitati bussano alla Regione
SANITÀGEMONA L'Ospedale San Michele di Gemona è destinato a perdere un altro fondamentale servizio? È quanto si chiedono i Comitati a sua difesa, alla ventilata notizia della...

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SANITÀ
GEMONA L'Ospedale San Michele di Gemona è destinato a perdere un altro fondamentale servizio? È quanto si chiedono i Comitati a sua difesa, alla ventilata notizia della chiusura dell'ambulatorio oncologico, per quanto concerne la chemioterapia destinata ai malati di questo territorio. «Oggi a Gemona lamentano i Comitati il trattamento chemioterapico viene somministrato solo su due giorni alla settimana, mentre tempo addietro ciò avveniva dal lunedì al venerdì. Una scelta politica che come al solito vuole penalizzarci oppure il tutto è dovuto a mancanza di personale?», si chiedono. Gli attivisti segnalano come «già oggi chi ha cicli lunghi di chemioterapia deve rivolgersi a Tolmezzo o a San Daniele, con maggiori, inutili, costi sociali ed economici. Ciò anche in presenza di una rete insufficiente di servizi pubblici di collegamento con i centri citati. Quindi noi chiediamo che Gemona ritorni a dare un servizio completo su 5 giorni, per risolvere almeno in parte tutti questi disagi. Oltretutto abbiamo sempre sostenuto che devono essere i medici a spostarsi sul territorio e non i pazienti, soprattutto per questa patologia. Mentre oggi i malati, in diverse specialità, vengono spostati da un ospedale regionale all'altro, trovandosi di fronte a medici che magari li vedono per la prima volta». Domande e istanze che sono state fatte proprie dalla consigliere regionale della Lega Nord, Barbara Zilli, autrice di una interrogazione alla Giunta. «Meno ospedale e più territorio, diceva l'assessore Telesca, ma finora quello che abbiamo visto sono stati solo tagli indiscriminati e senza una valida alternativa territoriale - attacca l'esponente del Carroccio - Non credo sia un problema di numeri, qui c'è solo la volontà politica di spogliare il San Michele di tutti i suoi servizi migliori. Continuando così non rimarrà nulla di un ospedale che rappresenta un fiore all'occhiello della sanità regionale».

D.Z.
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Il Gazzettino