Che fine farà il Parco regionale dei colli Euganei? Se lo chiedono in molti,

Che fine farà il Parco regionale dei colli Euganei? Se lo chiedono in molti,
Che fine farà il Parco regionale dei colli Euganei? Se lo chiedono in molti, dopo che la Regione ha fatto chiaramente capire di voler commissariare molti enti strumentali:...

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Che fine farà il Parco regionale dei colli Euganei? Se lo chiedono in molti, dopo che la Regione ha fatto chiaramente capire di voler commissariare molti enti strumentali: l'istituto di gestione del comprensorio collinare si dibatte fra mille difficoltà e solo di recente è riuscito, grazie alla collaborazione con la Provincia, a rimettersi in carreggiata almeno nella lotta ai cinghiali.

Il mese scorso sono tornati al lavoro pure gli operai forestali stagionali, che per mesi sono rimasti al palo in attesa di un finanziamento in grado di far riprendere i lavori nei cantieri forestali dell'area protetta. Ma la situazione resta sempre molto precaria, e le notizie che arrivano da Venezia non fanno dormire sonni tranquilli ad amministratori e dipendenti. «Col disegno di legge approvato qualche giorno fa a palazzo Ferro Fini, sede del consiglio regionale, la giunta veneta commissaria tutti gli enti strumentali regionali. Incluso il Parco Colli Euganei - spiega la consigliera dell'ente Beatrice Andreose - che è un parco già moribondo, ora allo stadio terminale. Zaia commissaria il comitato esecutivo e, con esso, scioglie anche il consiglio del Parco, rappresentante dei cittadini che risiedono nel suo territorio». In soldoni il Parco sarebbe destinato, nella lettura di molti amministratori, consiglieri e residenti, a un rapido decadimento in seguito all'eventuale commissariamento da parte del governo veneto. «Certo - prosegue la consigliera - questo Parco ha fatto di tutto per farsi malvolere. Spesso ha preferito schierarsi dalla parte dei più forti, ad esempio con le cementerie nonostante il Piano Ambientale le definisse attività incompatibili, e fare la voce grossa invece con i residenti a cui sono stati vietati microinterventi necessari alla loro attività. Per questo ritengo necessario che il Parco Colli debba cambiare passo». Già, ma cosa vuol dire «cambiare passo»? «Credo, dopo tre anni di esperienza all'interno del consiglio - risponde Andreose - che il Parco debba dialogare con tutte le categorie che in esso operano per trasformarlo in una opportunità per tutti e non in un peso. Cosa ne sa un commissario veneziano delle problematiche inerenti il nostro territorio?».

La consigliera ha chiesto una convocazione straordinaria e molto rapida del consiglio dell'ente, sottolineando la necessità di aprire la seduta anche alla popolazione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino