CENTROSINISTRA ROVIGO È pronto a mettersi a disposizione per guidare la

CENTROSINISTRA ROVIGO È pronto a mettersi a disposizione per guidare la
CENTROSINISTRAROVIGO È pronto a mettersi a disposizione per guidare la città e darle una prospettiva nuova di politica, per rilanciare un capoluogo in stallo da una decina...

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CENTROSINISTRA
ROVIGO È pronto a mettersi a disposizione per guidare la città e darle una prospettiva nuova di politica, per rilanciare un capoluogo in stallo da una decina d'anni, come dice di vederlo.

Edoardo Gaffeo, rodigino che compirà 52 anni in agosto, spostato con due figli, è professore ordinario del Dipartimento di Economia e Management all'università di Trento. Laureato in Economia e commercio a Bologna nel 1992, ha una lunga carriera di ricerca e insegnamento universitario che l'ha portato anche a Padova e Udine, ma pure nel Regno Unito e negli Usa, così come ha lavorato al Centro studi di Confindustria a Roma.
Il suo nome in questo momento rappresenta una carta di alto valore che il centrosinistra può giocare sul tavolo elettorale, per il profilo della persona e per l'essere stato al di fuori della politica. Chiamato spesso a discutere dello sviluppo della città, certo, ma sempre come esperto, seppure la sua sensibilità lo porti a guardare verso appunto il centrosinistra.
LA DISPONIBILITÀ
«Sono in corso dei ragionamenti - conferma Gaffeo - ma in questa fase mi interessa lo schema che verrà fuori. Non ho partecipato alle riunioni che ci sono state, Nè parteciperò alle prossime. La mia disponibilità è legata alla modalità con la quale verrà trovato un accordo che porti a uno schieramento unitario e più ampio possibile. Se tale accordo ci sarà, allora, se i partiti lo vorranno, confermerò la mia disponibilità».
Il docente ribadisce che «non mi sento e non voglio fare il salvatore della patria, non desidero che la mia candidatura sia la proposta di una parte politica sulle altre per raggiungere l'unitarietà. Prima va trovata la quadra, poi si fa il nome».
In sostanza, è come dire che è si tratta di una disponibilità a valle, non a monte.
«Esattamente. Serve un accordo di natura politica prioritariamente e ci sono in corso incontri in questo senso, vedremo che cosa succede. Non sono io che debbo sciogliere delle riserve. Lo schema deve essere chiaro fin dall'inizio. Come dicevo, la mia non deve essere una candidatura di una parte sottoposta o imposta ad altri. Bisogna cambiare il metodo di gioco».
Accennava a uno schieramento ampio, dunque capace non solo di raccogliere il centrosinistra, ma anche la sinistra?
«Il fronte deve essere più ampio possibile, dicevo, che possa riunire le forze politiche che possono dialogare da un punto di vista politico. Nella mia visione del mondo, intendo questo come un fronte che possa andare dall'associazionismo cattolico alla sinistra ambientalista, che possa offrire una proposta credibile per una città come Rovigo».
Nel Pd si dice che si potrebbe avere un quadro più chiaro in questa settimana. A suo avviso in quanto tempo potrebbe definirsi la situazione? Perché di tempo davanti non ce n'è molto, a meno di trovarsi a ufficializzare alleanza e candidato a ridosso della presentazione delle liste, che si ipotizza sia il 27 aprile.
«Ci sono dei tempi tecnici da rispettare, ma certo sono anche stretti. Non so se le riunioni di questa settimana possano portare a un'intesa soddisfacente per le varie anime che stanno discutendo. Ci vorrà ancora qualche giorno, immagino».
Potrebbe avvenire al più tardi entro il mese, per poi presentarsi subito in campagna elettorale con aprile?

«Credo che sciogliere i nodi entro il mese sia un tempo ragionevole, ma come dicevo, non sono parte in causa in questo senso, è una questione che riguarda le forze politiche».
Luca Gigli
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Il Gazzettino