Centro antiviolenza a tempo

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Sono oramai trascorsi quasi due mesi dall'improvvisa chiusura del Centro Antiviolenza Polesano di viale Trieste che dava lavoro a un'equipe rodata di sette persone, tutte con qualifiche diverse. Ora una novità c'è: il Comune ha infatti emesso un bando per la nuova gestione del Centro, ma Ametiste, l'associazione di promozione sociale che aveva retto la struttura e la stessa Casa di accoglienza per donne vittime di violenze di vario tipo, ha deciso di non prendervi parte.

«Da quello che sappiamo il Centro Antiviolenza Polesana dovrebbe riaprire i battenti a breve - afferma la psicologa Alessandra Tozzi, che per sette anni ha seguito le migliaia di casi arrivati a Rovigo, dopo che l'ex assessore comunale ai servizi sociali, Bruna Giovanna Pineda, aveva deciso di aprire la struttura - Il bando dovrebbe essere già stato aggiudicato, ma siamo alle solite: avrà una durata di soli sei mesi». Dunque tra altri sei mesi si potrebbe essere davanti ad una nuova chiusura. Ametiste ha deciso così di non partecipare alla manifestazione di interesse indetta dal Comune.
«Il capitolato presente nell'avviso ricalcava esattamente i precedenti e noi abbiamo preferito la coerenza alla ricerca di consensi - prosegue la dottoressa Tozzi - Il Centro è chiuso da quasi due mesi, ma dopo il clamore del primo periodo l'interesse è scemato. Nel frattempo abbiamo risposto come abbiamo potuto alle richieste di aiuto che ci sono pervenute, sapendo benissimo che non era abbastanza. Ametiste resta a disposizione delle donne che avranno bisogno di sostegno e dei loro figli, certe che la prevenzione sia comunque l'obiettivo da perseguire».
Intanto la presidente provinciale del Comitato pari opportunità Raffaela Salmaso e l'ex assessore Pineda (nella foto) in questi sessanta giorni si sono adoperate nella raccolta firme, giunte a migliaia dai vari Comitati di pari opportunità sparsi nei cinquanta Comuni polesani, ma anche dalla Caritas e altre associazioni.
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Il Gazzettino