Censimento energetico, l'Ancee denuncia i raggiri

Censimento energetico, l'Ancee denuncia i raggiri
L'Ancee, l'Associazione nazionale censimento efficienza energetica, ha l'obiettivo di promuovere, senza scopo di lucro, la tutela dell'ambiente, l'uso delle...

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L'Ancee, l'Associazione nazionale censimento efficienza energetica, ha l'obiettivo di promuovere, senza scopo di lucro, la tutela dell'ambiente, l'uso delle energie rinnovabili ed il risparmio energetico. Ebbene, numerosi Comuni hanno concesso patrocini all'Ancee e sottoscritto convenzioni per l'avvio di censimenti energetici. Ma l'Ancee, presieduta da Sandro Borselli, si è trovata sulla sua strada due presunti raggiratori, che avrebbero promosso delle convention per selezionare censitori energetici per conto di Ancee.




E gli aspiranti censitori avrebbero dovuto pagare per partecipare alla selezione. L'Ancee, assistita dall'avvocato Pietro Someda, ha presentato un esposto contro i due presunti truffatori.


La scoperta del raggiro è avvenuta il 30 aprile, quando un giovane ha telefonato alla segreteria del sindaco di Abano per segnalare che era stato selezionato per il lavoro di censimento energetico che doveva avvenire nella città termale. E sono state scoperte le convention a pagamento. Nel marzo scorso l'Ancee aveva fatto un accordo con il direttore delle vendite di Green Energy Italia spa, che ha sede a Padova, per la selezione di potenziali futuri censitori. Ebbene, la società diede l'incarico a due suoi collaboratori. Ma dopo le prime settimane di lavoro si rivelarono incapaci di compiere la selezione. Ebbene, era stato il direttore della Green Energy a disdire l'incarico ai due collaboratori, i quali dovevano restituire i cellulari e l'auto in dotazione. La telefonata del 30 aprile alla segreteria del sindaco di Abano avrebbe permesso di scoprire che i due ex collaboratori della Green, non solo si erano tenuti i telefoni e la vettura, ma anche tutto il materiale dell'Ancee, che gli sarebbe servito per organizzare delle convention a pagamento. E i due ex collaboratori lavoravano con nomi falsi. Tutto ciò è emerso in un incontro, presenti anche i carabinieri. I due presunti truffatori avevano fatto pubblicità della convention, si erano presentati come esponenti Ancee, e facevano pagare 60 euro ai partecipanti alla selezione, promettendo loro ottimi guadagni. Quando l'associazione vieta qualsiasi forma di pubblicità. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino