Cellina-Meduna, appello a Gentiloni

Cellina-Meduna, appello a Gentiloni
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PORDENONE - Adesso basta. Anche perché la situazione mette in pericolo la stessa sopravvivenza del Consorzio. E così il presidente del Cellina Meduna, Ezio Cesaratto, non ci ha pensato due volte e ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni (e ai ministri delle Politiche agricole e dei Trasporti e alla presidente della Regione, Serracchiani) sollecitando il pagamento al più presto da parte del ministero di quei 5 milioni e 912 mila euro che il Consorzio ha anticipato per il completamento della realizzazione della Diga di Ravedis. Il Cellina Meduna si era infatti fatto carico di anticipare - dopo il collaudo tecnico-amministrativo avvenuto nell'ottobre 2015 - 44 milioni e 782 mila euro. Finora il ministero ha restituito quasi 39 milioni, ma deve ancora versare gli importi relativi al dodicesimo e al tredicesimo acconto per un totale, appunto, di 5 milioni e 192 mila euro. Cesaratto ricorda come già nel settembre 2014 il Consorzio avesse chiesto al ministero il rimborso del dodicesimo acconto, che risulta ancora non liquidabile in attesa di essere re-iscritto a bilancio. Ritardi analoghi riguardano il tredicesimo acconto, oggetto di un sollecito a dicembre 2016. A tutto ciò - aggiunge Cesaratto - devono essere aggiunte tutte le ulteriori spese anticipate dal Consorzio per garantire il completamento e il corretto funzionamento del serbatoio di Ravedis, pari a 1 milione e 36 mila euro.

Il Consorzio - sottolinea Cesaratto - ha fatto fronte a tutte queste spese utilizzando fondi propri, con un comprensibile scompenso finanziario. È doveroso ricordare - scrive - che il mancato rimborso di tale rilevante credito, comporta l'interruzione di tutta l'attività istituzionale dell'Ente stesso che, com'è noto, si basa sulla realizzazione di opere in delegazione/concessione da parte del Ministero e della Regione. Proprio per la Regione, il Consorzio sta completando lavori previsti nel Piano irriguo nazionale e sta completando interventi di riconversione irrigua. Senza le necessarie disponibilità finanziare - conclude - sarà impossibile completare le opere già cantierate ed indispensabili per l'attività degli imprenditori agricoli della provincia di Pordenone che come è giusto rammentare sono gli utenti del Consorzio di Bonifica Cellina Meduna.
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Il Gazzettino