Cavallino, dal sondaggio sul cambio UIss la richiesta di un punto di primo soccorso

Cavallino, dal sondaggio sul cambio UIss la richiesta di un punto di primo soccorso
Sondaggio sui servizi sanitari, il 40% delle 425 persone che hanno risposto al quesito è preoccupato per il cambio di Ulss e teme la riduzione dei servizi sul territorio, mentre...

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Sondaggio sui servizi sanitari, il 40% delle 425 persone che hanno risposto al quesito è preoccupato per il cambio di Ulss e teme la riduzione dei servizi sul territorio, mentre il 20% paventa un decentramento degli stessi. Sono i risultati principali emersi dallo spoglio del sondaggio popolare voluto dall'amministrazione comunale. Per quanto riguarda l'ospedale al quale ci si rivolge con maggior frequenza, circa il 35% usufruisce dei servizi degli ospedali di Venezia, in generale però è quasi il 45% che si reca nelle strutture dell'Ulss Serenissima e quasi il 10% a Mestre. Più della metà della metà dei votanti si reca già negli ospedali di Jesolo e San Donà, mentre i rimanenti in strutture diverse, ma comunque in terraferma.

Tra le principali richieste c'è quella di avere un'ambulanza sempre disponibile, ma anche quella di avere un pronto di primo soccorso sul territorio (quasi il 60%). Meno del 10%, invece, sente fortemente la necessità di avere un collegamento acqueo con Venezia. Oltre il 30% vorrebbe invece vedere potenziati i servizi infermieristico domiciliari. «Analizzando i dati emersi dal sondaggio, la prima riflessione è che il nostro territorio necessita di un Ppi - commenta il sindaco Roberta Nesto - ed è proprio per questo che stiamo lottando per ottenere questa importante novità per Cavallino-Treporti che andrebbe sicuramente a migliorare la gestione delle emergenza e delle urgenze. Un polo unico che possa dare un'offerta completa nelle 24 ore, unificando medicina specialistica, continuità assistenziale, medicina generale e servizi infermieristici. Dopo questa lettura, sentiamo ancor più la necessità di pubblicizzare i servizi già erogati presso il distretto sanitario, visto che in molti ci chiedono di integrare con specialità che in realtà sono già presenti».
Giuseppe Babbo
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Il Gazzettino