"Cattivo pagatore": ricorre contro la segnalazione Crif

"Cattivo pagatore": ricorre contro la segnalazione Crif
Segnalata al Crif (Centrale rischi investimenti finanziari) per tre rate mutuo non pagate dalla figlia della quale era garante: scatta la richiesta danni di immagine e morali in...

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Segnalata al Crif (Centrale rischi investimenti finanziari) per tre rate mutuo non pagate dalla figlia della quale era garante: scatta la richiesta danni di immagine e morali in Tribunale.

Il Crif è una sorta di banca dati in cui vengono iscritti i soggetti insolventi e i loro fideiussori, ovvero i garanti del mutuo. E questo è il caso della donna di Trichiana, che si è rivolta all'avvocato fabrizio Righes per ottenere il risarcimento.
La bellunese si era vista negare un prestito di circa un migliaio di euro da una banca. La donna, pensionata con un'entrata sicura ogni mese, all'inizio non ha compreso le motivazioni del diniego di quel prestito modestissimo. Chiedendo spiegazioni agli impiegati ha saputo solo che c'era una segnalazione Crif . Tramite dei moduli che sono disponibili in rete sul sito del Crif ha richiesto lumi sulla propria posizione. Dopo alcuni giorni è emerso che era stata segnalata in quando garante del mutuo della figlia 35enne che non aveva pagato 3 rate visto che stava rinegoziando il finanziamento con la banca. Ovviamente anche la figlia aveva a suo carico una segnalazione Crif.
La pensionata si è affidata all'avvocato per ottenere la cancellazione e risarcimento per quella illegittima scelta di messa alla «gogna bancaria». Il legale Fabrizio Righes, ormai considerato uno dei massimi esperti della provincia in questioni bancarie, ha preparato il ricorso che sarà presentato al giudice del tribunale a Belluno. L'iter è quello del rito del lavoro. Si dimostra che non si è in stato fallimentare (unico caso in cui sarebbe giustificata, secondo il legale, la segnalazione Crif) e si chiede la cancellazione. «Nel 95 per cento dei casi - spiega l'avvocato Fabrizio Righes - le segnalazioni Crif sono tutte illegittime. C'è una sentenza di Cassazione di luglio di quest'anno che conferma che bisogna essere in stato pre-fallimentare per giustificare una segnalazione. La Cassazione ha sentenziato quindi che si ha diritto al danno di immagine, oltre al danno morale da liquidarsi in via equitativa».

Infine l'avvocato Righes mette in guardia i bellunesi: «Vorrei invitare le persone a curare a far valere di più i loro diritti che hanno nei confronti delle banche, perché, a volte, il comportamento degli istituti di credito rasenta o supera l'arbitrio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino