Castello, 1200 firme per chiedere i vigili

Castello, 1200 firme per chiedere i vigili
Una roccaforte dei veneziani, che ancora non si è arresa al turismo di massa. Ma che si sente poco tutelata dalle autorità e che chiede una maggior presenza di polizia e...

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Una roccaforte dei veneziani, che ancora non si è arresa al turismo di massa. Ma che si sente poco tutelata dalle autorità e che chiede una maggior presenza di polizia e Carabinieri in divisa, come deterrente per i malintenzionati.

In 1200 residenti di Castello Est (via Garibaldi, Seco Marina, San Pietro e zone limitrofe) e di Sant'Elena hanno firmato una petizione in cui auspicano più attenzione, a partire dal ripristino della sede dei vigili urbani, quella che prima era in all'imbocco del Viale Garibaldi, trasferita per alcuni anni ai Giardini della Biennale, e ora desolatamente abbandonata.
E hanno consegnato le firme a Prefetto e sindaco perché troppo spesso, hanno riferito «ci viene detto che non ci sono pattuglie disponibili anche quando vediamo le borseggiatrici o le ragazze dedite alle razzie negli appartamenti davanti alla nostra casa».
«Vi sono stati furti nelle abitazioni e altri sono stati scongiurati solo grazie alla solidarietà di noi residenti che ci siamo attrezzati per far rete tenendoci in allerta reciproca - raccontano i cittadini - Siamo stati obbligati a questa forma di autocontrollo, un senso civico che vorremmo fosse in ausilio alle forze di polizia, che invece si arrivano in zona quasi solo in occasione di eventi particolari legati alla Biennale d'Arte. Settimane intere senza vedere una sola pattuglia».
I più giovani hanno creato un gruppo whatsapp in cui si avvertono quando vedono movimenti sospetti, in una zona in cui tutti conoscono tutti e i malintenzionati si vedono da lontano. «Ci è capitato di vedere che qualcuno cercava di forzare una serratura - proseguono - e chiedendo semplicamente se cercava qualcosa lo abbiamo invitato ad andarsene, ma temiamo che l'esasperazione, la paura e il sentirsi violato nell'intimità, col conseguente senso di fragilità, di chi ha subito un'intrusione nella propria abitazione, possa sfociare in rabbia incontrollata».
Gli abitanti raccontano di furti con scasso nei negozi, risse, accoltellamenti e persino l'uso di armi da fuoco. «Eppure si tratta di una zona densamente abitata da famiglie, anche con bambini, e con molte fragilità dovute all'età media elevata e ad anziani soli, vittime pure di raggiri da parte di sedicenti operatori di aziende che estorcono la sottoscrizione di contratti per nuove utenze o, ancor peggio, si fingono tali per estorcer loro denaro. Anche in questi casi, la rete che spontaneamente si è creata tra di noi ha permesso di evitare alcuni disdicevoli episodi».

Secondo i cittadini di Castello quello che manca è la percezione della sicurezza, che dovrebbe essere la stessa in ogni quartiere e non solo nell'area marciana. «Non vorremmo che il concentrare le forze nel salotto buono della Città e in questa o quell'altra zona seguendo la moda di turno di turisti incivili, possa far perder di vista problemi e atti criminosi che incidono molto più pesantemente nella vita quotidiana di ognuno di noi»
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Il Gazzettino