IL CASO MUTIPORDENONE Ha fatto senza dubbio scalpore la condanna definitiva dell'attrice Ornella Muti, accusata di tentata truffa nei confronti del teatro Verdi di Pordenone. La...
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PORDENONE Ha fatto senza dubbio scalpore la condanna definitiva dell'attrice Ornella Muti, accusata di tentata truffa nei confronti del teatro Verdi di Pordenone. La Cassazione ha confermato i sei mesi di condanna perchè l'attrice anzichè presentarsi a recitare era volata a una cena con Putin e Kevin Costner inviando un certificato medico in cui affermava di essere malata. A parlare ora è la direttrice del Verdi. «Il Teatro Verdi è un riferimento per la città di Pordenone: uno spazio comune di partecipazione agli eventi culturali pensati per i cittadini. Non si tratta solo di proposte teatrali o musicali, per quanto qualificatissime: l'obiettivo del Teatro è offrire alla città un luogo di confronto, condivisione e crescita anche sul piano civico. Per questo il Teatro Verdi ha scelto di portare avanti, sino all'ultimo grado dell'ordinamento giudiziario italiano, la causa che lo ha contrapposto alla signora Rivelli (l'attrice Ornella Muti ndr.), in conseguenza dell'annullamento delle recite in programma a dicembre 2010». Lo spiega il direttore del Teatro Verdi, Marika Saccomani, che aggiunge: «Il nostro intendimento era di rappresentare la dignità del Teatro (non solo del nostro, ma del teatro in genere) e soprattutto del pubblico. Tutti conoscono oggi i termini della questione, siamo lieti della sentenza della Cassazione, le ragioni non sono solo del teatro ma delle centinaia di migliaia di spettatori che, in questo decennio, lo hanno sostenuto ogni giorno partecipando a una programmazione multiforme, e ci hanno fatto sentire in modo tangibile la vicinanza della città. Siamo grati agli avvocati Antonio (in foto sotto) e Bruno Malattia per il loro prezioso patrocinio, che ha permesso al Teatro di arrivare a questo risultato. Patrocinio gratuito che sottolinea la vicinanza alla cultura e alla missione del Teatro e della cultura in genere».
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Il Gazzettino