Sta assumendo i contorni dell'intrigo internazionale la consegna della Ca' Foscari Honorary Fellows al ministro della Cultura della Federazione Russa, Valdimir...
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«Nella sua lettera, sul mio tavolo da sabato ha spiegato Carraro in una email al personale dell'ateneo - e che non ho accolto subito in attesa della riunione dei Direttori per una valutazione condivisa, la professoressa Burini esprime "l'auspicio che questa mia decisione, a cui sono arrivata per essermi sentita chiamata direttamente in causa rispetto alle recenti controverse vicende, possa contribuire al ritorno ad un clima più disteso, nel quale sia possibile un confronto pacato e costruttivo, soprattutto in vista delle imminenti scadenze elettorali"». Martedì 27 maggio infatti avranno luogo le elezioni per la carica di rettore e il clima all'interno dell'ateneo si sta facendo incandescente.
Le dimissioni della Burini arrivano dopo la petizione di dissenso nei confronti dell'assegnazione del riconoscimento firmata da 240 docenti e quasi 1.700 studenti, la convocazione urgente del Senato Accademico per domani, venerdì, per discutere sul tema e anche alla luce di nuovi risvolti della votazione della candidatura sia in Senato accademico che nel Dipartimento di Filosofia e Beni culturali. Se infatti ora molti membri del Senato Accademico considerano una svista l'approvazione all'unanimità del riconoscimento, anche molti docenti del Dipartimento da cui è partita la proposta contestano presunte irregolarità nella votazione.
A proporre l'assegnazione del Honorary Fellows a Medinskij era stata proprio la professoressa Burini, direttrice del centro di studio dell'arte russa, Csar, con ottimi legami a Mosca: ha ospitato l'ex first lady Svetlana Medvedeva e promosso alcune mostre sponsorizzate da esponenti vicini a Putin. Esploso il caso e annullata la consegna dell'onorificenza a Ca' Foscari, Burini era volata improvvisamente a Mosca per consegnarla a domicilio al ministro russo. La motivazione di questo blitz - negato dal rettore fino a quando la notizia non è stata resa pubblica dai media russi - era stata una certa pressione politica da parte degli industriali veneti e dell'ambasciata italiana in Russia, preoccupati di possibili contrasti diplomatici. Da Mosca è però giunta martedì la smentita dell'ambasciata: «Non c'è mai stato alcun nostro coinvolgimento. Ca' Foscari non ci ha mai informato di nulla». E la Burini si è dimessa.
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Il Gazzettino